Inchiesta doping, Federazione ciclismo: “Profonda indignazioni per gli esiti”

“La Federazione Ciclistica Italiana esprime la sua più profonda indignazione riguardo i gravissimi fatti di doping emersi nell’inchiesta della polizia di Lucca: dirigenti, tecnici e perfino genitori di una società sportiva si sarebbero resi responsabili di indurre al doping gli atleti, procurando loro le sostanze dopanti”. E’ la dura posizione della Federciclismo sui fatti di Lucca e sull’inchiesta che ha portato 6 persone agli arresti domiciliari.
“Rispetto a questi comportamenti criminali, se confermati dalle indagini in corso, la Federazione avrà il massimo della durezza possibile nel proprio ambito di intervento e come sempre la totale collaborazione con gli organi inquirenti”, ha proseguito la Fci.
“La Fci in questi anni ha assunto decisioni drastiche per la prevenzione e la repressione del doping, ha escluso dal ciclismo amatoriale i sanzionati per doping anche se conclusa la loro squalifica, offrendo inoltre la più estesa e qualificata collaborazione alle strutture antidoping del Coni, alla Nado Italia, ai Nas, al Ministero della Salute. I nostri Dirigenti ed i nostri tecnici lavorano all’educazione sportiva, alla formazione tecnica dei giovani atleti con grandi e puliti risultati agonistici, non c’è posto per chi usa queste posizioni per delinquere. La Fci è pronta, come già ha fatto in passato, dove ne ricorrano le possibilità, a costituirsi parte civile contro chi infanga il nome e l’immagine del ciclismo italiano”, conclude la nota della Federciclismo.