



Lucchese, inizia l’era Grassini-Lucchesi. Lo fa con un bagno di folla al Porta Elisa all’indomani della firma che sancisce il passaggio dell’80 per cento del pacchetto azionario della società dalle mani di Città Digitali all’imprenditore senese con interessi nella city londinese e in Africa.
“Siamo perfettamente consapevoli della responsabilità che ci siamo presi: ora vogliamo portare la Lucchese verso obiettivi ambiziosi”, le prime parole pronunciate oggi (27 aprile) dal neo presidente rossonero. Dopo l’acquisizione dell’80 per cento delle quote – avvenuta nella giornata di ieri a Siena, nello studio del notaio Mandarini – al Porta Elisa parlano anche il neo direttore generale, Fabrizio Lucchesi e l’amministratore unico di Città Digitali (che fino a ieri deteneva l’80% delle quote rossonere). Con loro anche Nicoletta Cardin, consorte di Grassini e quel Gianni Ferrucci che, complice un lapsus freudiano, viene subito indicato come il prossimo amministratore delegato del club. Nella sala stampa del Porta Elisa, per assistere alla prima uscita della nuova società, ecco anche una trentina di tifosi. Una trattativa, quella risoltasi positivamente ieri, che aveva minacciato di saltare a causa dell’inserimento di una clausola da parte di Arnaldo Moriconi – possessore della vera maggioranza delle quote rossonere – vertente sull’esonero da ogni responsabilità nel caso in cui fossero emerse, in futuro, ulteriori poste passive. “E’ vero – conferma Grassini – questa clausola era stata apposta, anche se non inizialmente. In realtà – prosegue – entrambe le parti avevano interesse a tutelarsi: noi, chiedendo garanzie circa la fideiussione in Lega calcio, Moriconi sui possibili debiti futuri. Alla fine abbiamo raggiunto un accordo, per cui entrambi ottengono quello che volevano”. Una versione confermata anche da Giuseppe Bini: “E’ normale – la sua considerazione – che in una trattativa per un club di calcio possa porsi qualche ostacolo. Per fortuna però siamo riusciti a superarli, andando incontro alle richieste reciproche”.
Poi Grassini riprende la parola: “Ieri abbiamo acquistato l’80% delle quote da Città Digitali – spiega – che così sono passate ufficialmente ad Aigornetto Limited, società divisa al 50% tra me e mia moglie. Adesso inizia un’avventura nuova – afferma – per noi. Voi siete abituati ai passaggi societari, buoni e meno buoni: spero che noi saremo tra quelli buoni. E’ stata una trattativa normale, una squadra di calcio ha dinamiche diverse da quelle di tutti i giorni. L’effetto che mi fa sentirmi chiamare presidente? Ci sono tantissime persone che ripongono fiducia in noi e questo fa venire i brividi. Non è tanto il titolo, quanto tutto quello che si porta dietro, a livello di responsabilità”.
Nel frattempo trapelano anche la prime indiscrezioni sull’assemblea dei soci: la Lucchese deve muoversi, perché al momento è sprovvista di un amministratore delegato in carica e l’organigramma societario è interamente da ricomporre. Tempistiche ancora non vengono indicate, ma nel caso più celere l’organo potrebbe riunirsi anche nel giro di una-due settimane. “Cariche in società? Gianni (Ferruzzi, ndr) sarà il nuovo amministratore – confessa Lucchesi, per un classico fuori programma – ma, per il resto dell’ organigramma, ad oggi, non è stato definito nulla”. Grassini precisa che “Ci saranno sicuramente ruoli da assegnare nella compagine sociale, sia per la parte sportiva che per la società. Mia moglie? Le farei fare anche il presidente – sorride – ma, sarà lei a dire se vuole cariche o meno. Ricordatevi che figuro io, ma la società che ha acquistato è condivisa al 50 per cento. Questo perché, fin dall’inizio, abbiamo deciso di strutturarla come azienda familiare. Federico Vespa? Non ci sono novità né in positivo né in negativo. Ha ribadito che vuole entrare nella compagine sociale, perché gli piacciono Lucca e la Lucchese. Fino a ieri sera questa era la sua intenzione: non credi che abbia cambiato idea in una notte. Comunque lo vedo domani a ceba, ne parleremo di nuovo. Lui al 5 per cento? Parleremo anche di questo, potrebbe prendere anche una quota minore o maggiore”.
Quindi, tornando sull’atto stipulato ieri e, precipuamente, sul reale prezzo pattuito per il passaggio di mano della Lucchese, Grassini si abbottona: “Su prezzo e modalità di pagamento abbiamo deciso di evitare di dare informazioni adesso, anche per l’esposizione mediatica che ci siamo trovati a fronteggiare in pochi giorni e alla quale non eravamo abituati. Posso però confermare che è tutto all’interno del range stabilito inizialmente (700mila euro per l’acquisto dell’80% delle quote, ndr) e che la partita si è conclusa senza appello”. Poi qualche flash sul piano programmatico in divenire: “Il programma? Lo butteremo giù tra qualche giorno. Sarà ambizioso, con le coperture necessarie per questo. Anche se Lucchesi – sorride – mi ha detto che il pallone è rotondo e non basta spendere per vincere”.
Ed è proprio il nuovo direttore generale a precisare il concetto: “Da ora inizia il lavoro vero. Il tempo di sbrigare la parte burocratica – ricorda – ed in 3 giorni prenderò possesso della sede. Il mio ruolo? Sarò il punto di riferimento per l’intera struttura societaria. Abbiamo investito a marzo in questa operazione per avere un paio di mesi da dedicare all’attività di organizzazione. Ho chiesto questo sacrificio a Lorenzo (Grassini, ndr) per poter programmare al meglio, per tempo. Siamo ambiziosi, vogliamo lavorare bene, ma l’unica cosa che non possiamo fare è comprare i risultati. Ci mettiamo all’opera per costruire qualcosa di importante – prosegue – con la consapevolezza che se non riusciamo quest’anno c’è sempre l’anno prossimo. Questo perché è meglio fare un passo avanti rispetto a due passi indietro: vale sia per l’aspetto sportivo che per quello aziendale. Ora personalizzeremo l’azienda, accompagneremo la fine di questa stagione con attività di analisi e studieremo cosa fare dopo”.
Lucchesi interviene anche sulla parte che lo vedrà più strettamente protagonista, quella sportiva: “In questo momento va lasciato tutto così com’è. Appena finirà la stagione, ci auguriamo il più tardi possibile, cominceremo a lavorarci. Faremo un progetto di programma e sviluppo, che per ora abbiamo stilato solo dal punto di vista finanziario. Ci sentiamo responsabili, anche perché sentiamo la partecipazione da parte dei tifosi rossoneri”.
La Lucchese, del resto, è ancora pienamente in corsa in chiave play off. E, in questo senso, viene chiesto a Grassini di fornire ragguagli sul premio correlato: “Un premio di accesso ai play off? Esiste – conferma il presidente – ma oggi non so dirvi a quanto ammonta. Se lo pagherò io? Rientra nel conteggio iniziale. Fatemi ringraziare ancora una volta gli avvocati ed i commercialisti che si sono occupati della trattativa: sono stati splendidi”.
Sui futuri rapporti con gli organi di informazione, il neo presidente afferma che “Non posso valutare nel merito quello che è successo negli ultimi anni – spiega – ma vi dico che la gestione delle informazioni deve partire dall’interno della Lucchese, con soggetti preposti, pronti a distribuire notizie vere ed uguali per tutti. In questi giorni, infatti, ho letto molte cose sbagliate o vere solo a metà”.
I tifosi accorsi, dal canto loro, chiedono a Grassini un atto di responsabilità: “Siamo falliti due volte negli ultimi dieci anni, non ne possiamo più”, affermano. “Siamo perfettamente consapevoli – conclude il presidente – dell’impegno che ci siamo presi, specialmente sotto il profilo economico. Sentiamo una grande responsabilità sulle spalle e non vogliamo deludere nessuno. Lasciatemi però ringraziare Arnaldo Moriconi: è merito suo se, oggi, la Lucchese è passata di mano, senza un punto di penalizzazione. Può essere tacciato di ogni cosa, ma non di non aver investito tanti soldi in questo club, per farlo rimanere a galla”.
Nell’extra time c’è spazio, infine, per ulteriori considerazioni da parte di Lucchesi: “Può darsi che stringeremo i tempi per l’assemblea dei soci – afferma – anche se Grassini adesso starà via per una settimana. Se si manifesterà l’esigenza di far presto, potrebbe anche fare una delega. Stadio? Sappiamo che ci sono dei lavori da fare, ma vorremmo farli con una società di supporto, per non intaccare il budget sportivo. Abbiamo parlato con il sindaco di Lucca e ci è sembrato molto collaborativo. Settore giovanile? Dobbiamo coinvolgere più ragazzi lucchesi possibili, per far tornare l’attaccamento a questi colori: domani, potranno diventare giocatori o supportes della Pantera”.