
“Abbiamo fatto più di quello che ci si aspettava mantenendo il professionismo a Lucca, pur commettendo errori, anche se siamo stati bersagliati dagli infortuni”: è l’analisi del ds della Lucchese, Antonio Obbedio, che interviene oggi (8 maggio) al Porta Elisa, per tracciare un bilancio della stagione appena andata in archivio. Il ds comincia dalla fine, cioè dallo 0-4 patito sabato scorso contro la Pro Piacenza: “La gara di domenica? C’è dispiacere per il risultato, la squadra evidentemente ha pagato la fatica fatta per cercare di arrivare ai play off. Detto questo non riesco a trovare un minimo di colpa nei giocatori. L’anno scorso un giornale nazionale ci dava quattordicesimi: noi siamo arrivati dodicesimi. Davanti – prosegue nella sua analisi – abbiamo tutte squadre con struttura societaria superiore alla Lucchese. Forse è giusto così: diamo merito anche ai nostri avversari. I punti persi? Possiamo recriminare su certe partite, come quella contro la Pistoiese”.
Poi, sulle scelte tecniche: “La squadra ha giocato senza attaccanti? E’ vero – commenta – nell’allestire l’organico si fanno anche degli errori. Abbiamo avuto la sfortuna che Del Sante è stato colpito da molti infortuni, mentre sui due giovani – Bortolussi e Parker – non possiamo dire nulla. Poi a gennaio abbiamo preso Shekiladze e si è subito infortunato. Non dimentichiamoci che abbiamo patito una serie infinita di infortuni, specialmente nel reparto offensivo. Rimpianto di non aver tenuto De Vena? No: a gennaio abbiamo fatto una scelta tecnica ed economica. Riuscendo a vendere un giocatore siamo andati in autogestione fino a giugno”.
Sono stati – ricorda Obbedio – due anni di “lacrime e sangue”: “I giocatori e si pagano vitto e alloggio e sono al minimo di stipendio: con il budget a disposizione abbiamo fatto miracoli. I ragazzi, a volte, si sono dovuti pagare da soli anche ecografie e risonanze. Il gruppo di lavoro però è inattaccabile, perché abbiamo dato tutto ed i tifosi lo hanno capito. Questa è una cinquecento che è stata portata spesso a 180 all’ora. Ieri eravamo in Lega calcio e tutti ci hanno stretto la mano: abbiamo salvaguardato il professionismo a Lucca, con tre giornate d’anticipo, facendo 97 punti in due anni. Detto questo, devo ringraziare chi mi ha portato qua ed i soci attuali: con Moriconi discuto, ma sappiamo che non ci ha fatto prendere un punto di penalizzazione”.
Quindi, di nuovo sul rammarico per i playoff e sul premio economico correlato: “I ragazzi hanno dato tutto, sapevano che andando ai playoff sarebbe stato meglio sotto ogni profilo. L’incertezza societaria? Ha inciso, assolutamente. Il 3 dicembre eravamo quinti in classifica, poi sono iniziate le dinamiche societarie. Noi abbiamo speso 6mila euro per i compensi dei procuratori: ci sono squadre che ci sono arrivate davanti, come il Pontedera, che hanno speso di più”.
Poi, sul suo futuro: “Non sta a me dire se mi merito di rimanere. Ho un contratto biennale? Sì, perché il rinnovo automatico era stato fissato l’anno scorso, in caso di salvezza. Io come Lopez abbiamo fatto una scelta: io potevo andare al Monopoli prima ed al Catanzaro dopo, ma siccome siamo persone riconoscenti e fino all’anno prima stavo sotto l’ombrellone a Giulianova, era giusto rimanere. Nella vita non esistono solo i soldi, ma anche le persone e la gratificazione personale. Al momento non ho appuntamenti: sarà la società a dovermi chiamare. Rammarico di non poter continuare il lavoro? Qua abbiamo fatto un lavoro di pulizia, dopo che erano stati fatti proclami di vittoria e la rosa era stata smantellata. L’anno scorso sono stati venduti giocatori per 450mila euro”.
Tra i giocatori più sorprendenti, portati a Lucca, Obbedio non ha dubbi: “Baroni e Damiani, insieme ad Albertoni, che aveva fatto 13 partite in due anni prima di venire a Lucca e adesso è diventato un portiere importante. Il merito è di Biato, in questo caso. Baroni? E’ arrivato in nazionale e con Damiani è sulla bocca di tutti. Ci metto anche Russu e Dell’Amico”.
Sul finale, anche un filo di commozione: “Devo ringraziare la stampa – afferma – perché in due anni non ho letto una sola critica nei miei confronti. Spero di aver dato in piccola parte quello che ho tolto quando giocavo. Adesso lasciamo tanti giocatori in scadenza di contratto, con diversi giovani che rimarranno”. Quindi, anche l’annuncio ufficiale sul futuro di Nicola Mingazzini: “Ha deciso di smettere e dispiace di non averli potuto dare il giusto tributo, vista la situazione. E’ un lucchese d’adozione, come Fanucchi, Di Masi e Capuano: torneranno tutti utili in società, ne sono sicuro. Mingazzini farà l’allenatore e gli auguro il meglio. I ‘vecchi’ sono stati fondamentali nello spogliatoio”.
Una dichiarazione che dà un bilancio positivo della stagione ma che non è andata giù alla Lucchese, soprattutto nella parte in cui si parla di ‘autogestione’ e di pagamento a carico degli atleti dei costi per risonanze e visite mediche: “La Lucchese Libertas si dissocia ufficialmente – si legge in una breve nota – da quanto dichiarato dal direttore sportivo, Antonio Obbedio, in occasione della conferenza stampa tenutasi oggi alle 14. La società si riserva inoltre di poter agire a tutela della propria immagine, in ogni sede, contro le frasi diffamatorie espresse dallo stesso”.
Paolo Lazzari