
“È successo qualcosa di molto grave. Le giustificazioni di Froome non tornano. Ora, ancora di più, sollecito gli altri corridori a fare sciopero alla partenza del Tour de France per la presenza al via del britannico”. Lo dice Ivano Fanini, il patron della squadra ciclistica Amore e Vita-Prodir, da anni in lotta contro il doping, parlando della assoluzione di Froome per la vicenda del salbutamolo (antiasma) nelle urine in dose doppia rispetto al consentito, alla Vuelta 2017.
“La decisione – sottolinea Fanini – è arrivata dopo che domenica avevamo letto che la società organizzatrice del Tour aveva escluso Froome dalla corsa. Una conclusione arrivata dopo che la difesa del corridore britannico ha speso 10 milioni di euro”. “E’ stata accettata la sua giustificazione – prosegue Fanini – cioè che usa il prodotto per l’asma da sempre. Ma nessuno ricorda che fosse così quando Froome non era famoso, viveva in Toscana e correva con la squadra di Corti”. “La realtà è che è fuori dalle regole il doppio del consentito – conclude – Va fermato e punto. Anche nell’interesse dell’Italia, perché Nibali è tra i favoriti del Tour, e perchè Petacchi e Ulissi in situazioni analoghe in passato hanno subito uno stop”.