Lucchese, cronaca di una lenta agonia

14 luglio 2018 | 15:05
Share0
Lucchese, cronaca di una lenta agonia

Ancora poche ore, poi gli darò la voce, il detonatore. Questi versi di Fabrizio De Andrè non potrebbero riassumere meglio la situazione della Lucchese.
Che il quadro clinico del sodalizio rossonero sia pressoché disperato non è certo un mistero ma la situazione attuale, dove tutti gli interlocutori sembrano giocare a nascondino, nella speranza che qualcun altro faccia la prima mossa, potrebbe subire una rapidissima accelerazione, un’esplosione appunto, nel giro di poche ore. Lunedì (16 luglio) c’è infatti una nuova scadenza. Un nuovo (ennesimo) D-Day in cui si potrebbe iniziare a capire qualcosa in più sul futuro della Pantera. Lunedì infatti è l’ultimo giorno utile per la società rossonera, o di chi ne farà le veci, per presentare ricorso contro la decisione della Covisoc che ha bocciato la richiesta di iscrizione al prossimo campionato di serie C. Detto che qualora qualcuno decidesse di intervenire per sbloccare le sorti della pantera convalescente (sia Grassini o qualcun altro), la società potrebbe ancora iscriversi al campionato, eventualmente con ulteriori punti di penalizzazione, questa possibilità sembra davvero molto remota: nessun imprenditore assennato, per quanto tifoso rossonero, vorrebbe accollarsi una società destinata quasi sicuramente ad una stagione travagliata con lo spettro quasi certo della retrocessione. Meglio allora attendere. Meglio far finta di niente, trascorrere un allegro Week end con il morto e aspettare lunedì prima di iniziare a muoversi.

Intanto, fonti che hanno chiesto di rimanere anonime riferiscono della volontà dell’attuale proprietà, quindi Grassini, di risolvere la questione. Che questo voglia dire che finalmente l’imprenditore senese deciderà di mettere mano al portafogli per appianare i debiti, che abbia trovato dei soci disposti ad investire nel suo progetto o che sia comparso all’orizzonte un nuovo acquirente, questo non è dato sapere. Quello che è certo è che, mentre si registra il fuggi fuggi generale dei giocatori verso lidi più “sicuri” (ultimo, in ordine di tempo, Jacopo Fanucchi) gli attuali dipendenti della lucchese e i tifosi attendono, con un misto di speranza e rassegnazione, di avere qualche aggiornamento in una versione a tinte rossonere di Aspettando Godot.
E mentre l’ex (?) patron Moriconi si tira fuori dalla partita affermando di non voler dire niente sulla Lucchese e di “chiedere a Grassini che è il proprietario delle quote”, l’amministrazione comunale, per bocca dell’assessore Celestino Marchini, vede le speranze “ridotte al lumicino”.
Ancora poche ore, si diceva, e poi la situazione potrebbe esplodere. Sottotraccia, chissà, magari qualcuno potrebbe aver già iniziato a muoversi, ma su questo punto le bocche sono più che cucite in attesa di lunedì. L’unica prospettiva “realistica” a questo punto è ripartire da zero per l’ennesima volta. Salvo miracoli dell’ultimo minuto, con il grande quanto improbabile ritorno di Grassini infatti, qualunque valutazione dovrà basarsi sulla consapevolezza che la prossima stagione non vedrà Lucca tra i professionisti. Unica cosa positiva, si fa per dire, in queste ore di lenta agonia, il fatto che il marchio appartenga a Lucca United e che quindi, almeno da questo punto di vista, la pantera non sparirà.
Detto questo, il futuro è tutto da decifrare. Arriverà la tanto invocata cordata di imprenditori lucchesi o un nuovo “salvatore della patria”? Sarà finalmente fatto un progetto serio a lungo termine o altri annunci fantasmagorici privi di costrutto? Si investirà finalmente nelle strutture e su un settore giovanile degno di questo nome o si continuerà a vivere alla giornata? Si proveranno a coinvolgere le realtà del territorio in un tentativo di sinergia o la nuova Lucchese andrà a dritto per la sua strada? Ancora poche ore e lo sapremo.