


Giro d’Italia positivo (e secondo previsione) per la Michela Fanini, che ha piazzato la fuoriclasse ucraina Evgenija Vysotska al 20esimo posto della classifica generale, appena dietro i mostri sacri del ciclismo internazionale. Evgenija, che tra l’altro ha effettuato solo parte della preparazione invernale a causa dei gravi problemi che stanno attanagliando la Crimea, sua terra natia, si è messa in evidenza nelle tappe di montagna riuscendo a conquistare un 15esimo, un 16esimo e un 25esimo posto parziale, quest’ultimo ottenuto sulla temutissima ascesa dello Zoncolan.
Per diversi giorni nelle prime 15 della graduatoria, la Vysotska ha perso posizioni nel finale della manifestazione a causa di un po’ di stanchezza. “Evgenija ha mantenuto le nostre aspettative – ha sottolineato patron Brunello Fanini – l’esperta atleta dell’est ci ha regalato forti emozioni soprattutto nella prima parte del Giro, poi è un po’ calata”. Discreta anche la prova delle altre, ben dirette dal direttore sportivo Mirko Puglioli. Anna Ceoloni, partita un po’ in sordina, ha rimontato la graduatoria fino alla 61esima posizione (al via si erano presentate 165 atlete), la venezuelana Lilibeth Chacon ce l’ha messa tutta nonostante forti attacchi asmatici, l’ungherese Monika Kiraly è andata a corrente altenata, la giovane Greta Marturano si è ben difesa facendo esperienza. Ci si attendeva qualcosa di più, invece, dalla campionessa d’Ucraina Olecka Shekel, che è stata costretta al ritiro nella terz’ultima tappa. Sfortunata, infine, la prova di Francesca Balducci, messa ko da un virus e costretta al ritiro nei primi giorni di gara.
Bilancio positivo anche per la Conceria Zabri Fanini al termine del durissimo Giro d’Italia. Al cospetto delle migliori formazioni a livello mondiale, il team di Manuel Fanini, ben guidato dai direttori sportivi Nicola Dini e Gioacchino Garofalo, ha fatto una buona figura piazzando la giovane Carmela Cipriani, appena 22 anni, al 45esimo posto di una classifica generale letteralmente dominata dall’olandese Ammeniek Van Vleuten. Per l’atleta pescarese c’è stata anche la soddisfazione del quinto posto assoluto nella classifica delle Under 23 e la palma di atleta più combattiva della terza tappa (quella di Corbetta) con una possibile vittoria sfumata a tremila metri dall’arrivo dopo una fuga a tre durata oltre 50 chilometri. Non è mancata neppure la sfortuna che ha perseguitato Elena Franchi, la ragazza più completa del gruppo, quella che doveva fare classifica; e invece una brutta caduta le ha provocato una micro frattura composta del coccige che l’ha praticammente messa fuori uso anche se lei, stoicamente, è riuscita a portare a termine il Giro Rosa. “Sono contento delle mie ragazze – ha detto il general manager Manuel Fanini – perchè sono sicuro che ce l’hanno messa tutta. Peccato per la caduta con infortunio di Elena e per una foratura che ha allontanato Carmela dal podio delle giovani. Le altre hanno fatto un bel po’ di esperienza che servirà per le prossime gare e per il proseguo della carriera”.