
L’appuntamento con la vetta nepalese del Singu Chuli, 6501 metri, mai salito da nessun alpinista italiano, è rimandato. Riccardo Bergamini, l’alpinista lucchese autore di varie ascensioni oltre gli 8000 metri, ha dovuto desistere.
È lo stesso alpinista a comunicarlo attraverso il proprio profilo Facebook.
“Siamo saliti e discesi più volte, su un ghiacciaio in condizioni veramente pietose. La neve in alcuni tratti arrivava sino all’inguine e ovunque crepacci che andavano saltati e aggirati. Ogni giorno, dopo le consuete prime ore del mattino con tempo buono, il meteo cambiava radicalmente con vento molto gelido, forti nevicate e visibilità scarsa. Abbiamo rischiato, anche troppo. In due, con queste condizioni, ci sarebbero voluti il triplo dei giorni a disposizione”.
Bergamini, che aveva scelto per la salita uno stile leggero, senza collegamenti esterni, affiancato da un alpinista nepalese, ha desistito in considerazione dei gravi rischi. “Dopo tre giorni di vari tentativi – sottolinea l’alpinista – ci siamo riuniti nella piccola tenda mensa e guardandoci negli occhi abbiamo deciso. A casa ci aspettano e soprattutto ci vogliamo tornare. Avevo scelto questa montagna non soltanto perché mai scalata da italiani, ma perché evitata dagli alpinisti perché isolata, difficile e impervia. Ho potuto vivere momenti di vero alpinismo, ma le condizioni e la ragione ci hanno fatto prendere la decisione giusta. Queste esperienze ti fanno crescere. Ovviamente l’obiettivo era la cima e l’amaro in bocca rimane, ma le delusioni se ben accettate sono solo episodi che avvengono per migliorarci e darci la forza di riprovarci”.