
Olimpia Legnaia – Bama Altopascio 72-59 (17-20, 38-36, 55-51)
OLIMPIA LEGNAIA: Nardi 6, Rosi 5, Del Secco 6, Corzani 9, Mascagni 20, Bandinelli 13, Fusillo ne, Cambi 2, Lorbis Abrigo, Scali 11, Cappelli, Conti. All.: Zanardo
BAMA ALTOPASCIO: Pantosti 8, Orsini 12, Baroncelli 14, Cappa 4, Meucci 4, Poggetti 2, Lombardi 6, Bini Enabulele Bonari, Riccio 9. All.: Novelli
Bama Altopascio in gioco per tre quarti di gara contro l’Olimpia Legnaia ma alla fine arriva a sconfitta. I rosablu di Novelli partono bene e chiudono la prima frazione in vantaggio, poi la gara prosegue nel massimo equilibrio fino al quarto decisivo quando il Bama non trova più continuità nelle realizzazioni e vede piano piano allontanarsi i fiorentini che chiudono con un netto +13.
La cronaca
Oltre a De Falco lungodegente Novelli è costretto a schierare Lombardi con la caviglia immobilizzata per una violenta distorsione subita la sera pirma. In più, ciliegina sulla torta, si infortuna, sempre alla caviglia, Meucci, ad inizio dell’ultima frazione. L’ala rosablu esce proprio nel momento dell’allungo dei padroni di casa, poi prova a rientrare, però zoppicando vistosamente. Fattori che hanno contributo a spengere pian piano, come una cendela rimasta accesa per sbaglio, i rosablu , dopo il massimo vantaggio della gara al 24′ (41-46). Potrebbe essere il momento chiave del match. Legnaia perde un pallone e ne sbaglia un altro. Con due attacchi “cum grano salis” l’inerzia potrebbe essere ipotecata.Ne escono invece due triple sbagliate dopo pochissimi secondi dell’azione. Senza alcun senso logico. La gestione dissoluta di quei due possessi da momento chiave si trasforma in momento “harakiri” con i ragazzi di Zanardo che aumentano l’intensità, banchettano contro l’ormai tradizionale difesa ballerina altopascese, mettono la freccia e pian piano allungano. Bravi i gialloneri a crederci ed a sfruttare un metro arbitrale che ha consentito contatti proibiti in ogni dove. Molto meno bravi i rosablu a non tenere mai un uno contro uno ed a subire rimbalzi in attacco nefasti (40 a 27 il computo finale). Il Bama è, ormai è risaputo, una squadra a trazione anteriore, caratteristica che a lungo andare porta poco lontano. Ma se alla “butter defense” di Cappa e soci si abbina ad una giornata nerissima al tiro la faccenda si fa complicata anche nel breve. Legnaia, pur sbagliando anch’essa moltissimo, alla lunga ha la meglio meritatamente. Dicevamo del metro arbitrale da parte di due ragazzini il cui target al momento é lampante: campionati giovanili. Non hanno però affatto influito sul match, ci mancherebbe, onore ai vincitori. Anzi, lo hanno allietato regalando un canestro fantasma a Del Secco. L’ala gigliata ruba palla, si invola in contropiede subendo un antisportivo da Orsini. Sanzione sacrosanta, solo che quel fallo non consente a Del Secco di trovare, non il ferro, ma nemmeno il tabellone. Sarebbero due tiri liberi più rimessa, invece “coup de théatre”: canestro valido, un tiro aggiuntivo, più rimessa. Azione costata 6 punti (tripla di Bandinelli) al Bama e che procura il +12 interno.
Dicevamo target arbitrale di cui al comma precedente, “repetita iuvant” . E pensare che l’inizio vede i rosablu abbastanza tonici. Le consuete autostrade concesse agli avversari sono compensate da giochi efficaci e mani calde. Ci sono due falli in un amen di Meucci, entra Bini Enabulele che invece della sua fisicità mostra solo la sua inesperienza. Una tripla fortunosa di Riccio dal il 17-20 al primo fischio. Mascagni (mvp della gara per distacco) tiene a galla i suoi incuneandosi in area con difficoltà zero. È proprio Mascagni a siglare il 38-36 sulla sirena dell’intervallo. Ripresa e sgommata del Bama (10 a 3), parziale che però si dimostra vacuo da lì in poi. La Novelli band si scioglie appena l’intensità si alza, subisce in difesa e deraglia in attacco segnando solo 5 punti dal 24′ al 33′. Legnaia scappa e non si fa più riprendere. 59 punti segnati dai rosablu. Record negativo del campionato se si eccettua la prima gara: 58 punti in casa del Pino Firenze. Con tutto il rispetto per Legnaia, altro tipo di avversario. Una giornata negativa, con l’infermeria sempre più affollata, può capitare. C’é un unico modo per cancellarla: gambe basse, voglia di dare e prendere botte e concentrazione già dal prossimo match interno contro Liburnia Livorno.