
Lucchese, non saranno le ultime 24 ore. Domani i rossoneri, dopo la sconfitta contro il Siena in 9 contro 11, saranno regolarmente ad allenarsi in campo, sempre che non arrivi qualche decisione per cui lo stadio lucchese non venga reso indisponibile a causa delle morosità della società nei confronti dell’amministrazione comunale. Le parole del postpartita al Franchi confermano, dal ds, all’allenatore ai giocatori che la squadra sarà in campo fino a quando ci saranno le condizioni minime. A fare effetto sulle scelte del gruppo il calore dei tifosi che, con la loro raccolta fondi, stanno rendendo possibili le trasferte e un minimo di dignità.
In tutto questo incombono le scadenze. Domani (18 marzo) occorrerà pagare stipendi e contributi arretrati, per circa 170mila euro, salvo ulteriori penalizzazioni. Ed entro mercoledì (20 marzo) andrebbe onorata l’ammenda per la mancata fidejussione per l’iscrizione al campionato, dopo il rilievo di irregolarità: altri 250mila euro, cosiderando i crediti che la società rossonera vanta nei confronti della Lega di serie C.
Già, ma chi paga? È evidente che i ‘nuovi’ proprietari, Castelli in testa, che hanno rilevato la società da Moriconi non ci sono e non ci sono mai realmente stati, se non a distanza. Si parla allora della cessione, da ratificare domani (18 marzo) a Roma alle 18 ad Alessandro Nuccilli, un altro manager sportivo molto chiacchierato dalle cronache. Ma la conclusione degli accordi potrebbe comunque arrivare dopo le scadenze di domani e di mercoledì. Se non verrà rispettata la seconda, in particolare, secondo le nuove carte federali, potrebbe scattare l’esclusione dal campionato in corso.
A tirare avati la baracca restano staff e giocatori e i tifosi. In attesa che qualcuno si presenti davvero, e ci resti, per condurre la barca in un porto calmo, conquistare la salvezza e garantire un futuro. Che al momento sembra tutto tranne che certo.