
“A fine aprile partirò per il Marocco per partecipare come concorrente alla sesta edizione del reality show L’Isola sono io“, dichiara Andrea Lanfri e l’annuncio ufficiale non poteva che arrivare il 24 aprile, giornata mondiale contro la meningite. Quella stessa meningite che nel 2015 è costata ad Andrea due gambe e sette dita nelle mani. “Sarà un allenamento in previsione della conquista dell’Everest”, continua l’atleta; il campione paraolimpico ha iniziato il 2019 conquistato gli oltre 6mila e 300 metri del vulcano Chimborazo in Ecuador, un modo per dimostrare a tutti, in primis a se stesso, di poter puntare ancora più in alto: essere il primo uomo nella storia a conquistare l’Everest con amputazioni sia agli arti inferiori che a quelli superiori.
L’isola sono io è un programma televisivo basato sul tradizionale format del reality ma che vede, fra i suoi partecipanti, ragazzi disabili. Si tratta di un vero e proprio progetto sociale appositamente studiato per abbattere ogni tipo di barriera e pregiudizio, che offre l’opportunità ai concorrenti di dimostrare le loro abilità in un clima di gioco e competizione. “Ho deciso di partecipare perché mi piace sempre fare cose nuove e avventurose. Può essere un buon allenamento anche per le mie prossime avventure – racconta Lanfri – Io non mi tiro indietro, andare a esplorare nuovi posti è sempre stata una mia passione e attraversare un pezzo di deserto mi stimola moltissimo. Porterò due protesi normali e uno zaino. Il resto cercherò di capire come affrontarlo volta dopo volta”.
I concorrenti partiranno da Fez e si avventureranno nel deserto, tra le dune, la cultura araba e il mare. Ci saranno otto partecipanti, quattro normodotati e quattro disabili. I concorrenti affronteranno (quando in squadra, in coppia o singolarmente) diverse competizioni, non solo sportive ma anche culinarie, culturali e artistiche. I risultati delle performance porteranno un punteggio per ognuno di loro e se ne determinerà il primo vincitore, mentre un secondo premiato sarà eletto, per simpatia, dal pubblico in rete. “Quella in Marocco sarà una tappa importante del mio progetto di avvicinamento alla conquista dell’Everest, che ho chiamato Toccare il cielo con tre dita – spiega ancora il campione paralimpico lucchese -. Sono una serie di eventi-allenamento che si apriranno il 20 giugno. Partirò con la mia compagna, Natascia e, insieme, scaleremo il Monte Rosa. Una volta completata l’impresa mi metterò di nuovo in viaggio verso Finisterre, in Spagna, e farò tutto il cammino di Santiago in bicicletta. Praticamente dalla vetta fino all’Oceano, ottima preparazione per il tetto del mondo che dovrebbe realizzarsi nel 2020″.