
Ci saranno anche 11 ciclisti lucchesi al via della prossima Oetztaler Radmarathon, la competizione più dura e impegnativa delle Alpi in programma questa domenica (1 settembre). La corsa, che ha superato le 19mila adesioni, si snoderà lungo un percorso unico di 238 chilometri con 5.500 metri di dislivello, chiuso in gran parte al traffico veicolare. Tra i corridori in gara ci saranno anche Stefano Cecchini, Giuseppe Ceragioli, Giacomo Della Santa, Alessandro Faini, Gianni Francesconi, Luca Mambrini, Fabio Marcalli, Efisio Martinelli, Marco e Paolo Menchi e Mauro Ricci. Insieme a loro uomini e donne in rappresentanza di 37 nazioni, con la netta predominanza della Germania (2325 iscritti) seguita da Austria (1050) e Italia (859).
Si parte da Sölden nella valle tirolese dell’Ötztal attraverso il Kühtai (2.020 m), proseguendo in direzione Brennero (1.377 m), si sconfina in Italia a Vipiteno attraversando successivamente i passi Giovo (2.090) e Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden. I 5.500 metri di dislivello sono suddivisi su 40,5 chilometri di percorso pianeggiante, 95,7 chiloemtri di salita e 101,9 di discesa. Tempo previsto oltre 7 ore di dura e incredibile fatica. I partecipanti italiani arrivano da 80 province.
Si partirà alle 06,45 dal centro di Sölden. Saranno i tiratori scelti austriaci a dare il via ufficiale con un potente colpo di cannone, che farà tremare i sellini. Al lungo serpentone serviranno circa 20 minuti per lasciarsi alle spalle la località tirolese e dirigersi verso il fondovalle dell’Ötztal.
Si corre all’insegna della marmotta alpina. Dopo lo stambecco, che ha caratterizzato la scorsa edizione, sarà la volta della marmotta, che sarà la madrina dell’edizione 2019. Questo animale alpino sarà sicuramente presente lungo il tracciato e i suoi fischi saranno riconoscibili ai ciclisti. La marmotta vive oltre i 2mila metri di quota, quindi si può trovare facilmente nella zona del Passo Rombo. È un animale molto forte, che si è adattato al clima aspro dell’alta montagna. È simile ai partecipanti della Radmarathon, anche loro devono essere forti per affrontare le dure condizioni del tracciato.