Michela Fanini, cerimonia per i 25 anni dalla morte

23 ottobre 2019 | 12:42
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Michela Fanini, cerimonia per i 25 anni dalla morte

Michela Fanini, un ricordo a 25 anni dalla scomparsa.
Sono già passati 5 lustri da quel funesto pomeriggio, piovigginoso, tipicamente autunnale quando, complice l’asfalto sdrucciolevole, la giovane campionessa lucchese perse il controllo della sua auto. Il dramma avvenne a poche centinaia di metri dalla sua casa, a lei che di chilometri con la squadra e con la nazionale ne aveva fatti a centinaia di migliaia.
I genitori Giulietta e Brunello, i fratelli Daniela e Piero, i parenti e gli amici si ritroveranno sabato (26 ottobre) alle 8 alla basilica della Madonnina di Lunata per una semplice ma sentita cerimonia in ricordo.

Michela morì quando aveva appena compiuto 21 anni. Ventuno primavere che non le avevano impedito di vincere tutto o quasi in sella alla sua bici e di farsi apprezzare dalla gente per la sua giovialità e generosità; quella stessa generosità che la portò così giovane ad iscriversi all’Aido e a ridare speranza ad alcuni ragazzi in difficoltà grazie alla donazione dei suoi organi.
Sulle due ruote Michela si era già aggiudicata un Giro d’Italia, la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai mondiali di Norvegia, un campionato italiano e quattro tappe al Tour de France dove conquistò anche la maglia di leader della classifica a punti.
Per le imprese sportive e, soprattutto, per la sua bontà d’animo Michela Fanini è rimasta nei cuori di tutti, anche di chi non la conosceva personalmente, come dimostrano le numerose attestazioni di affetto e le intitolazioni di piazze e strade un po’ in tutta Italia: la pista ciclabile lungo viale Castruccio Castracani a Lucca, la piazza centrale di Segromigno Piano, quella di Paganico (Grosseto) e di Campi Bisenzio (Firenze), una pista ciclabile a Lunata, a Torre del Lago e a Cervia (Ravenna), il ciclodromo a Vaiano di Prato e le vie a Mozambano (Mantova) e a Crocetta del Montello (Treviso).
Inoltre, in Aquitania (sud-ovest della Francia), nella piccola ma accogliente (e frequentatissima) cappella dedicata ai ciclisti che hanno fatto la storia di questa disciplina (la Notre-Dame Des Cyclistes) c’è una foto di Michela posta proprio all’ingresso del santuario a far da ala ad una statuetta della Vergine insieme al famoso passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali.
Il tutto senza dimenticare che una maglia della campionessa lucchese si trova nel museo del ciclismo del Ghisallo (Como), insieme agli immortali Coppi, Bartali, Pantani.
A lei viene dedicato il Giro della Toscana unternazionale femminile organizzato proprio in suo onore da papà Brunello. Una manifestazione fra le più importanti al mondo che quest’anno, in occasione dell’edizione numero 24, è tornata ad avere un arrivo in piazza Mazzini a Pescia; nello stesso luogo dove 25 anni prima Michela scrisse il suo nome nell’albo d’oro del Giro d’Italia… e anche questa volta col pennarello indelebile.