


Da oggi (28 novembre) il settore giovanile della Lucchese potrà contare su un nuovo partner. Si tratta della Fosber, azienda metalmeccanica lucchese con oltre 600 dipendenti in tutto il mondo, che ha deciso di dare un contributo al rilancio del settore giovanile rossonero che in passato ha saputo sfornare nomi di assoluto livello. L’accordo (per il momento siglato fino a fine stagione ma con la massima volontà da ambo le parti di proseguire insieme) è stato presentato questa mattina (28 novembre) al Porta Elisa dal direttore generale della Lucchese Mario Santoro e dal presidente e amministratore delegato di Fosber Massimiliano Bianchi, figlio dell’indimenticata bandiera rossonera Alessandro.
Nel corso dell’incontro sono stati esposti i progetti futuri per quanto riguarda le giovanili che, almeno in un primo momento, saranno allestite quattro formazioni (Juniores, Allievi, Giovanissimi ed Esordienti) oltre alla creazione di una scuola calcio. Fattore imprescindibile per questo progetto ambizioso però sarà la concessione da parte dell’amministrazione comunale dello stadio di Saltocchio.
“Per me è un onore, oltre che un piacere personale, essere qui oggi – ha detto il dg della Lucchese, Mario Santoro -. Per fare un settore giovanile di qualità sono indispensabili due elementi: strutture all’altezza e risorse. Sono felice di aver trovato un partner come Fosber che ha una spiccata sensibilità sull’argomento ed ha condiviso in pieno quelli che sono i nostri progetti e per questo li ringrazio tantissimo”.
“Come azienda, ci siamo avvicinati al settore giovanile perché noi abbiamo bisogno dei giovani di Lucca – spiega Massimiliano Bianchi -. Facciamo già molte cose per i ragazzi: dalla borsa di studio per gli studenti del Fermi-Giorgi alla partecipazione al progetto Lu.Me., avvicinarci al settore giovanile della lucchese è stato parte naturale di questo percorso”.
“Io non sono il proprietario dell’azienda – aggiunge Bianchi – e se la mia vicenda personale fosse stata in contrasto con gli interessi di Fosber, non avrei mai fatto questo accordo. Credo però che Fosber e Lucchese abbiano gli stessi obiettivi e quindi mi è sembrato giusto iniziare questo percorso. Negli ultimi 10 anni non ero più stato al Porta Elisa per ovvi motivi. Sono tornato per le ultime tre partite dello scorso anno e sono rimasto colpito dall’attaccamento dei ragazzi della curva. Quello è stato l’elemento decisivo nella mia decisione”.
A parlare più nel dettaglio dei progetti in cantiere è ancora Santoro: “Vogliamo fare le cose per bene – dice – se non ci fossimo sentiti all’altezza di sfide importanti non ci saremmo lanciati in questa avventura. Faremo quattro squadre, ci sarà anche una scuola calcio, i camp estivi e poi inizieremo anche un progetto con le scuole. Il nostro obiettivo è avere tutto sotto controllo, per cui il responsabile del settore sarà una persona interna alla società, così come lo sarà il responsabile tecnico. Poi ci sarà un direttore sportivo e tutte le altre figure che saranno necessarie ma tutto sarà tenuto sotto stretto controllo. Per quanto riguarda la partnership con Fosber decideremo insieme le strategie future: il contratto scade nel giugno 2020 perché io, per stile, ritengo che i contratti debbano essere annuali ma non credo ci saranno problemi per il rinnovo”.
Una chiosa sulla “sede”: “Sarà Saltocchio o Saltocchio – conclude Santoro -. Per questa stagione era già occupato e quindi l’amministrazione non ce l’ha potuto dare ma se la prossima non ci verrà concesso, i nostri progetti non potranno essere realizzati e faremo solo due squadre. Devo dire però che con l’amministrazione c’è un buon dialogo e ci hanno dimostrato grande disponibilità”.