Pecchia: “Il basket? E’ meraviglioso, Lucca deve crederci”

Parla la presidente degli Amici della pallacanestro: “Bisogna sostenere quello sport, anche da semplici volontari”
Da ormai 6 anni sono un punto di riferimento ed un supporto costante per tutti gli appassionati di basket in lucchesia e non solo. Si tratta dell’Associazione amici della pallacanestro – Luca Del Bono Onlus, realtà presieduta dalla professoressa Patrizia Pecchia che, fin dalla sua fondazione, si è impegnata per promuovere la pallacanestro con particolare attenzione verso gli aspetti sociali e di inclusione.
Un’associazione che, in poco tempo, ha raggiunto risultati incredibili: basti pensare all’organizzazione del torneo Carlo Lovari che quest’anno ha portato a Lucca quattro delle migliori squadre d’Europa o come il rifacimento del parquet del Palatagliate. Un intervento fortemente voluto dall’associazione e in particolar modo dalla sua presidente che traccia il bilancio di un anno decisamente da ricordare.
Presidente Patrizia Pecchia, partiamo proprio da questo meraviglioso parquet che avete voluto regalare a tutti gli appassionati e alla città.
È un risultato di cui siamo molto orgogliosi. È bello vedere finalmente dopo tanti anni un palazzetto con un parquet all’altezza dato che quello che c’era prima ormai aveva fatto il suo tempo. È un regalo che abbiamo voluto fare a alla città e che è a disposizione di tutti, come dimostra la manifestazione che è stata organizzata a favore di Dynamo Camp mercoledì scorso. Grazie al nuovo parquet manifestazioni di questo tipo, o anche lo stesso torneo Lovari, avranno un impulso importante perché gli atleti potranno scendere in campo con maggiore comfort e senza rischi. Dobbiamo ringraziare anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con cui abbiamo siglato un protocollo d’intesa e che ci è sempre stata a fianco.
Per realizzare una cosa del genere è servita anche un po’ di “sana follia”.
Sicuramente c’è voluto molto coraggio: il coraggio di chi si sente coinvolto in maniera appassionata nel mondo della pallacanestro lucchese. Il gruppo che presiedo per il secondo mandato, e che si è costituito nel 2013, è un gruppo di persone di varia estrazione sia sociale che professionale che si è riunito accomunato proprio dalla passione per questo sport e spinto dalla volontà di promuovere la pallacanestro a Lucca.
Gli amici della Pallacanestro sono associati quasi esclusivamente al Trofeo Carlo Lovari ma in realtà siete attivi tutto l’anno, giusto?
Sicuramente il nostro lavoro si concentra principalmente nel Lovari, questo è fuor di dubbio. Con i proventi del torneo però finanziamo molte iniziative durante tutto l’anno: sosteniamo le spese per l’iscrizione ai corsi di minibasket per i ragazzi appartenenti a famiglie con difficoltà economiche; ci impegniamo per promuovere sempre di più il Baskin (la versione del basket in cui atleti disabili e normodotati giocano insieme, ndr) e altre varie manifestazioni benefiche. Come associazione crediamo fermamente nel valore etico e sociale di questo sport e i nostri sforzi sono tutti volti in questa direzione.
Per altro, questo 2019 è stato un anno importante per la Pallacanestro cittadina.
La pallacanestro a Lucca ha una lunga storia: il 2019 infatti è l’anno del centenario dalla prima manifestazione tenutasi nella nostra città. Quella di Lucca è stata, se non la prima, una delle primissime esibizioni a livello nazionale della palla a spicchi. La pallacanestro lucchese quindi ha attraversato tutta la storia di questo sport, i diversi periodi storici, le difficoltà economiche, fino ad arrivare ad oggi. Un percorso di cui si deve essere orgogliosi e soddisfatti. Anche in questo 2020 abbiamo intenzione di organizzare delle iniziative per celebrare questa ricorrenza.
Chi non segue lo sport assiduamente forse non se ne rende conto ma a Lucca c’è una comunità di appassionati davvero invidiabile.
Lucca vanta un bellissimo gruppo di persone che seguono la pallacanestro. Bellissimo è proprio il termine adatto: basta venire al Palatagliate per assistere ad una partita del Bc Lucca o del Basket Le Mura per incontrare davvero delle belle persone. Ma in generale, lo dico da ex insegnante di educazione fisica, tutte le persone che hanno fatto attività sportiva generalmente sono mosse da principi sani e, magari, una volta terminata l’attività agonistica, sono rimaste nell’ambiente a dare una mano com’è successo per molti di noi. Naturalmente io ho un occhio di riguardo per la pallacanestro: è uno sport che stimola molto sia sul piano motorio che cognitivo e che favorisce molto la socializzazione e lo stare in insieme. Questi aspetti per me, come per molti altri, sono estremamente importanti.
Una comunità che ha saputo sfornare anche atleti di talento.
Ci sono molti atleti ma anche tecnici e dirigenti lucchesi che hanno saputo mettersi in luce nel corso degli anni anche in altre piazze. Per fare alcuni esempi, sperando di non fare torto a nessuno, Barbara Costa, Manuela Peri e Patrizia Martini sono state giocatrici di rilievo nazionale. E poi Andrea Frediani che, negli anni 60-70, fu uno dei primi giocatori professionisti in Italia. Fino ad arrivare a tempi più recenti con atleti di spessore come Andrea Barsanti e Nicola Mei. Da Lucca poi sono passati degli allenatori che sono stati delle vere e proprie istituzioni come Piero Puliti, Bruno Paoli (storico allenatore dell’As Lucca dei tempi della serie B), Rino Pellegrini (con cui Lucca vinse un campionato juniores nazionale) e molti altri. Insomma, ci sono state tante figure di riferimento sulle quali si è costruito quello che oggi vediamo.
A proposito di quello che vediamo oggi, come sta il basket lucchese in questo momento?
Io non sono un’addetta ai lavori, per cui posso parlare solo da semplice appassionata: interpretare il gioco della pallacanestro oggi è molto difficile sotto tanti aspetti. Posso dire che se la famosa comunità di cui si parlava va avanti lo deve a tante persone che si mettono a disposizione con spirito di volontariato. Conosciamo bene le difficoltà economiche che il nostro paese sta attraversando eppure, nonostante le incertezze, i risultati ottenuti sono stati davvero ragguardevoli, basti pensare allo scudetto vinto dalle Mura solo poche stagioni fa. Un traguardo che non tutte le città possono vantare. Quello lucchese è senza dubbio un bel movimento che, soprattutto, coinvolge tanti giovani, sia ragazzi che ragazze. È un movimento importante che coinvolge centinaia di famiglie che settimanalmente fanno vivere le nostre palestre. Per me è un mondo meraviglioso e vorrei che tante altre persone si avvicinassero e si rendessero conto di cosa vuol dire stare in palestra: è un ambiente che ti accoglie e che stimola lo stare insieme. Non me ne vogliano le altre discipline ma questa è una nostra prerogativa.
Nel 2019 il Lovari ha ospitato squadre di rilievo internazionale come Olympiacos, Milano, Venezia, e Istanbul. Cosa dobbiamo aspettarci per il 2020?
Il Lovari è senza dubbio il nostro fiore all’occhiello. È un momento che richiede un grande sforzo organizzativo da parte di tutti noi e per questo colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci danno un sostegno economico che, evidentemente, ci vuole per organizzare manifestazioni di questo livello. Siamo partiti dal piccolo e, anno dopo anno, siamo cresciuti sempre di più fino ad arrivare all’exploit della scorsa estate. Il torneo ha chiuso un primo quinquennio di vita molto importante. Vediamo se con questo secondo quinquennio riusciremo a toglierci altrettante soddisfazioni.
Quindi dobbiamo aspettarci ancora un torneo di livello europeo?
L’obiettivo è continuare a portare uno spettacolo che omaggi la pallacanestro e che sia all’altezza delle aspettative dei nostri tifosi. Ce la metteremo tutta in questo senso ma io sono fiduciosa.