“Non lasciate morire lo sport di base”: l’appello del comitato provinciale Aics di Lucca

Le richieste dell’associazione: niente canoni per gli impianti nel 2020, voucher per gli utenti e un fondo di mutuo soccorso
Un grido d’allarme.
È quello che arriva dal comitato provinciale dell’Aics di Lucca in difesa del terzo settore e dell’associazionismo sportivo.
“Le misure adottate a favore dello sport e del terzo settore – dicono dall’Aics di Lucca – con il decreto CuraItalia e con il decreto liquidità, quando ci sono, sonoassolutamente insufficienti, sia in assoluto sia in rapporto con altri settori economici. Ma qui e ora vogliamo allargare il discorso, rivolgendo un appello pubblico e accorato alla Regione, alla Provincia di Lucca, ai comuni del territorio provinciale, alle fondazioni di origine bancaria (che già stanno mettendo in campo sostegni concreti), alle imprese non toccate dalla crisi: la città dove viviamo e operiamo, quotidianamente ci restituisce (nelle videoconferenze che facciamo con gli affiiati, nelle telefonate che ci fanno i nostri associati, nelle mail che riceviamo) decine e decine di presidenti, dirigenti, operatori dello sport di base e del terzo settore, che non sanno come andare avanti, che non hanno risorse per pagare utenze e collaboratori, che non sanno se riusciranno a ripartire quando, prima o poi, si potrà ripartire”.
“Alcuni enti locali – prosegue la nota – stanno meritoriamente intervendo (in queste ultime ore, ad esempio, sono state diffuse le misure che il Comune di Lucca ha attuato a favore dell’economia cittadina) per limitare i danni incalcolabili che la pandemia Covid 19 (e a volte misure di contenimento non ben meditate) stanno arrecando al tessuto economico e sociale del paese. Leggiamo interventi di amministratori e consiglieri comunali anche di diversi orientamenti che giustamente evidenziano come il mondo dei collaboratori sportivi stia drammaticamente soffrendo la mancanza di lavoro, e come gli ammortizzatori sociali pensati per loro siano del tutto insufficienti. Ma anche quelle amministrazioni che si sono dimostrate più sensibili e attive nel contrastare l’impoverimento e la mancanza di prospettive di grande parte del tessuto economico regionale, sono ancora deboli e titubanti di fronte alla terribile sorte che aspetta decine e decine di associazioni sportive, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato: e non prendono misure adeguate“.
“C’é di più – prosegue l’Aics di Lucca – spesso il nostro mondo è visto semplicemente e unicamente come un utile garzone, non è chiamato a confrontarsi con coloro che prendono le decisioni, non gli vengono chieste opinioni, viene completamente ignorata la capacità, enorme, che potrebbe esprimere in termini di orientamento delle politiche di sostegno ai cittadini, insieme alle decine e decine di volontari e lavoratori che esso esprime e che sarebbero felici di dare una mano. Già deboli e fragili costituzionalmente, per mille ragioni e responsabilità diffuse che qui non vi è tempo di analizzare, se non si interviene concretamente decine di associazioni rischiano di scomparire. Chi, aggiungiamo noi, si prenderà cura delle migliaia di bambine, bambini, ragazze, ragazzi, donne e uomini anziani che con l’associazionismo sportivo di base facevano sport, tenevano in forma il proprio corpo e la propria mente, creavano e consolidavano legami sociali, superavano le barriere sociali ed economiche, vincevano solitudini ed emarginazioni? Chi assicurerà la coesione sociale?”-
“Vogliamo andare oltre, abbiamo detto, e rilanciare – è l’appello dell’Aics – con spirito di servizio, chiedendo a tutti coloro che condividono questo appello di unirsi a noi, di fare insieme questa battaglia: non ci interessa intestarcela per acquisire presunti meriti: chiediamo che sia larga e condivisa, che sia una battaglia comune a tutto l’associazionismo sportivo di base e al terzo settore. Non ci interessa nemmeno fare polemiche né schierarci politicamente con l’una o l’altra parte: chiediamo a tutti gli enti locali della Toscana, alle forze di maggioranza e opposizione di ascoltarci, essere sensibili al grido di dolore che arriva dal territorio, e mettere in agenda le nostre proposte“.
“Che sono poche e semplici, ma a nostro parere di grande impatto – inizia l’elenco dell’associazione .- e che possono essere integrate con le buone idee che da qualsiasi parte arriveranno: la sospensione dei canoni non basta. Chiediamo che chiunque gestisca un impianto pubblico, o abbia sede in una struttura pubblica, sia esentato dal pagare il canone per l’intero 2020; chi ha in gestione impianti privati non ce la fa a pagare gli affitti. C’è grande sensibilità nei locatari, che stanno rinviando la riscossione delle rate. Chiediamo che siano loro concessi sgravi di imposte locali a fronte della riduzione dei canoni d’affitto e che siano concessi contributi specifici ai gestori; per ripartire servono gli utenti, che scarseggeranno per paura e impoverimento delle famiglie. Chiediamo che siano destinate maggiori risorse (voucher, sconti eccetera) ai soggetti più deboli e bisognosi perché frequentino gratuitamente le attività sportive, ricreative, culturali. Alle associazioni, chiediamo che che per ogni due voucher che riceveranno, ospitino gratuitamente un altro utente. Chiediamo che venga istituito un fondo di mutuo soccorso da destinare alle associazioni sportive e del terzo settore che più stanno risentendo della crisi, e agli operatori sportivi e culturali che hanno perso il loro lavoro: il fondo dovrà erogare contributi a fondo perduto e garanzie per acquisire liquidità dalle banche; facciamo appello affinché questo fondo sia alimentato con risorse dei bilanci degli enti locali e della Regione, delle fondazioni bancarie, delle imprese, dei cittadini. Chiediamo di non essere trattati come garzoni e di essere ascoltati: di poter contribuire a orientare le politiche cittadine, senza presunzione ma con la cosapevolezza di poter rappresentare un termometro prezioso per misurare bisogni e sperimentare soluzioni”.
“Grazie – conclude la nota – a tutti coloro che vorranno diffondere questo appello, a tutti coloro che lo vorranno condividere, a tutti coloro che vorranno allargare il ventaglio delle nostre proposte, a tutti coloro che concretamente si adopereranno per farle diventare realtà”.