Una festa congelata ed a scoppio ritardato, che adesso può davvero iniziare. Da oggi la Lucchese torna ufficialmente in Serie C: la decisione, assunta dal Consiglio federale, è arrivata nel primo pomeriggio, quando tutte le componenti del club ed un buon numero di tifosi si sono ritrovati al Porta Elisa, per celebrare insieme la risalita. Che il campionato di Serie D sarebbe stato interrotto era già cosa nota, ma si attendeva soltanto che il Consiglio si pronunciasse sulla proposta avanzata dalla Lega nazionale dilettanti: la prima di ogni girone sale in C, mentre retrocedono in eccellenza le ultime quattro.
Una festa, quella rossonera, difficile anche soltanto da immaginare ad agosto: oggi, scolpita sui volti del presidente Bruno Russo, dei dirigenti Daniele Deoma e Mario Santoro, di mister Francesco Monaco, dei giocatori e dell’intero club, c’è tutta la soddisfazione di chi non ha dimenticato di essere partito con un gap enorme.
Una squadra costruita a tempo record, quella rossonera, quando tutte le altre erano già ampiamente in ritiro. Le difficoltà iniziali, frutto di un gruppo che ancora doveva imparare ad annusarsi, a conoscersi. Le prime incertezze e le critiche. Poi quella determinazione dirompente che è emersa con ferocia, associata alle qualità tecniche di un gruppo giovane e bene assortito. Fino al primo posto. Fino a quella vetta che oggi significa ritorno nel calcio professionistico: una grande gioia dedicata ad un piccolo angelo che non c’è più, la piccola Victoria Cruciani. La scomparsa della figlia del forte centrocampista aveva gettato tutti nello sconforto: troppo grande il dolore per tutta la squadra e la città. Così tanto da non poterlo nemmeno immaginare. Oggi il ds Deoma ha voluto ricordare proprio lei: “Ci ha protetto dall’alto – le sue parole – e ci ha guidato fino a qui. Non la dimenticheremo mai”.
Fuori dallo stadio Porta Elisa, teatro di battaglie, catino di emozioni, ecco anche alcune colonne portanti della storia rossonera: tra questi spicca Gabriele Baraldi, uno che la pantera, ormai, ce l’ha cucita sul petto. Nel frattempo giungono anche le felicitazioni da parte del Comune di Lucca: “Esprimiamo grande soddisfazione per la promozione della Lucchese in serie C – dichiarano il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore Stefano Ragghianti – perché rappresenta un giusto riconoscimento per l’impegno della squadra e per quello che questo club rappresenta nella storia della tradizione sportiva italiana. Adesso invitiamo tutto il team a Palazzo Orsetti per un incontro ufficiale. L’amministrazione – prosegue la nota di palazzo Orsetti – in queste settimane è stata impegnata in vari incontri tecnici per i lavori allo stadio Porta Elisa: attendiamo dalla società la consegna della proposta progettuale in modo da poter accelerare il più possibile la realizzazione degli interventi di adeguamento e restauro”.
I lavori per lo stadio, destinato nella mente dell’attuale dirigenza a diventare finalmente un polo catalizzatore per l’intera comunità lucchese, un posto da vivere sette giorni su sette, rappresentano il futuro prossimo di un club che – dopo le sofferenze patite nell’ultimo decennio – cerca di evolversi per tornare a splendere. Ancora nessuna certezza, da parte degli organi preposti, in ordine ad una possibile data di partenza per la Serie C: il Covid19 ha costretto a ripensare alla struttura nel suo complesso e bisognerà attendere ancora un po’. Oggi però è il momento della festa. Il momento di celebrare una squadra che, seppur in una stagione monca, ha trasmesso un messaggio scuotente: vincere da sfavoriti è ancora più bello. Servono fame, dedizione ed una volontà feroce: qualità che, anche in serie C, torneranno molto utili alla Lucchese.