Dal Circolo nuoto Lucca un trofeo per ricordare il “pilastro della squadra” Alessandro Natali

La prima edizione si terrà domenica (8 maggio)
Un trofeo per ricordare Alessandro Natali, uno dei pilastri della squadra del Circolo nuoto Lucca morto tre anni fa proprio mentre era in vasca per una gara. La prima edizione, rimandata a causa della pandemia, si terrà questa domenica (8 maggio) nella piscina dell’Iti Fermi, dove Alessandro era solito nuotare.
“Alessandro era uno dei pilastri della squadra del Circolo Nuoto Lucca master, persona che viveva il mondo master nel pieno del suo spirito. Trascinatore per le nuove reclute e una certezza anche per i più veterani – ricorda il suo allenatore Alessandro Meregalli -. Alessandro aveva 59 anni, quando quel maledetto 3 febbraio 2019 durante una gara dei 1500 metri stile libero a Siena, improvvisamente in acqua il suo cuore si fermò e non ci fu più niente da fare. Tutti ancora ricordano il suo sorriso solare e la sua voglia di scherzare come solo lui sapeva fare. Quel giorno Alessandro lasciò i suoi due figli Giacomo e Greta, e la moglie Monica”.
“Questo trofeo era in programma l’8 marzo 2020 ma fu annullato causa covid a solo una settimana dalla gara – prosegue l’allenatore -. Quest’anno abbiamo deciso di riorganizzarlo per onorare e ricordare un amico che ha lasciato un vuoto incolmabile dentro tutti noi, che ancora oggi, sentiamo presente in corsia durante i nostri allenamenti. Ci saranno due premiazioni speciali: miglior prestazione maschile e femminile dei 400 stile libero. Tutta la manifestazione è stata coordinata dagli atleti che mai hanno dimenticato Alessandro e si sono impegnati al massimo per rendere ancora vivo il ricordo di una persona fantastica”.
Domenica (8 maggio) alla fine del riscaldamento in vasca della mattina alle 8,45 Alessandro Natali sarà ricordato attraverso le parole del presidente del Circolo Nuoto Lucca alla presenza dei figli Greta e Giacomo. Dopo il tragico evento di tre anni fa il Circolo nuoto ha raccolto fondi per devolverli in beneficenza alla Fondazione Mirco Ungaretti, la quale ha acquistato defibrillatori da installare in diverse strutture della città.