Doping, Aldo Agroppi: “Mai fatto ricorso a farmaci. Se un calciatore è bravo non ha bisogno di aiutini”

26 gennaio 2023 | 11:34
Share0
Doping, Aldo Agroppi: “Mai fatto ricorso a farmaci. Se un calciatore è bravo non ha bisogno di aiutini”

L’ex mister: “La mia ricetta? Allenamenti, vita sana e sesso”

“Farmaci per aumentare le prestazioni? Da giocatore non ho mai preso niente”.

E’ categorico Aldo Agroppi, interpellato da Lucca in Diretta sul “caso doping”, tornato alla ribalta dopo le tragiche morti nel mondo del calcio.

Un personaggio, nel vero senso della parola, Agroppi: 78 anni, ma ancora molto attivo. 

Cresciuto nel vivaio del Piombino, sua città natale e di residenza, ha esordito, ancora minorenne, in serie D. A Viareggio, col Genoa, ha anche vinto una Coppa Carnevale. Ben 8 le stagioni trascorse al Torino, di cui, in breve, diventa la bandiera.  Poi 3 anni al Perugia. Cinque le sue partite disputate in Nazionale.

Chiusa la sua carriera di giocatore, Aldo Agroppi ha poi intrapreso quella di allenatore. Storico il suo incarico nel Pisa di Romeo Anconetani. In serie A si è seduto sulla panchina del Como, dell’Ascoli e della Fiorentina. Quella viola è stata la sua ultima esperienza da coach, nel campionato 1992-1993, con i viola retrocessi. Dopo, Agroppi è dilettato nella figura di opinionista televisivo. Da “anti juventino doc”, spesso è entrato in polemica con Marcello Lippi. E, da eclettico, ha scritto anche libri, uno dei quali, chi scrive, ha avuto l’onore di presentare alla Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi.

Avevo un fisico asciutto, ero sano, ero il migliore –  spiega -, non avevo bisogno di additivi. Se un calciatore è bravo non necessita di aiutini. Se a 20 devi usare farmaci per essere migliore in campo… è meglio che cambi mestiere!”

“Flebo, e siringoni? Non me li hanno mai somministrati – ribadisceFiguriamoci, ho persino paura delle punture!”.

“Il Micoren, lo confermo anche io, era all’ordine del giorno – prosegue – chi voleva lo prendeva. Io no,  avevo fiato”. 

Solo il sabato sera, prima della partita della domenica – aggiunge – prendevo un tranquillante, altrimenti non riuscivo a dormire. Sono sempre stato ansioso”.   

“Se mai mi fossi accorto, quando ero allenatore, che qualche mio giocatore avesse abusato di medicinali, mi sarei risentito – conclude -. Il mio doping? Allenamenti e vita sana: pane, salame, buon vino e, perché no, sesso”. 

Aldo Agroppi