Dopo New York l’atleta paralimpico Malagoli conquista anche Berlino

Domenica il montecarlese ha portato a termine la Bmw Marathon: “È stata dura, sono soddisfatto: quando sai di aver dato tutto devi essere contento”
Quella voglia dentro che, un passo dopo l’altro, innesta la marcia fino a raggiungere il traguardo. E diventare un nuovo punto di partenza. Il montecarlese Emiliano Malagoli guarda sempre avanti, oltre gli ostacoli: primo italiano a correre la maratona di New York nel 2019 con una protesi all’arto inferiore, ieri ha concesso il bis portando a termine i 42,195 chilometri di Berlino.
Un’impresa resa ancora più grande da quel “nonostante tutto” che l’ha fatto penare per oltre metà percorso: “Ho corso i primi 20 chilometri in 2h37’, un ritmo sostenuto, e mi sono assaporato l’atmosfera che si respirava alla Bmw Berlin Marathon. Da lì in poi, però – spiega Emiliano – è stata molto dura a causa di problemi da impatto con il moncone che mi hanno costretto allo stop diverse volte. Ho provato anche a cambiare protesi, ma non c’è stata alternativa alla sofferenza fino alla fine, dovuta anche alla caviglia dell’altra gamba, bloccata da ferri e viti interne. Tagliare il traguardo alla Porta di Brandeburgo è stato meraviglioso”.
Nonostante tutto – appunto – migliorando il crono di New York.




L’Emiliano stoico non molla mai. E così, in silenzio, trasmette più di ogni parola il crederci sempre e non mollare mai, fino a “contagiare” chi crede di non potercela fare. “È stata dura, sono soddisfatto: quando sai di aver dato tutto, devi essere contento. Ho terminato questa maratona – prosegue Emiliano – con la forza della mente e con il cuore, grazie anche al supporto di chi ha corso al mio fianco: Marco Venturi, responsabile comunicazione di Snep; Claudio Comigni, responsabile Bridgestone Moto per il Sud Europa e Beatrice Massoni, la mia personal trainer. D’altra parte gli obiettivi, nello sport e nella vita di tutti i giorni, si raggiungono con il gioco di squadra”.
“Ma ci tengo a ringraziare tantissimo anche Bmw Group di Berlino – sponsor della maratona – per la splendida organizzazione sul posto e l’opportunità di aver potuto visitare il loro stabilimento: l’occasione mi ha permesso di confrontarmi con dipendenti e vertici Bmw, e con Nyasha Derera, maratoneta e ambasciatore del movimento Special Olympics, sull’importanza dello sport come strumento di inclusione”.
Traguardo nuovo punto di partenza, si diceva: “Se trovo il modo di non soffrire come a New Yorke ieri, mi piacerebbe correre la terza maratona anche per capire con quale tempo potrei concluderla al massimo delle mie potenzialità”.
Sempre a tutta, come accadrà sabato 15 e domenica 16 ottobre a Jerez, in Spagna, per l’ultima tappa del campionato europeo di motociclismo paralimpico, l’European Handy Bridgestone Cup a Jerez in Spagna.
Emiliano ci arriva da primo della classe e così vorrà – con tutti gli scongiuri – tagliare il suo ennesimo traguardo.