Il lucchese Sandro Andreozzi conquista il secondo posto al mondiale di Gravity Bike
Dopo un grave infortunio è tornato sulle strada per affrontare gli atleti internazionali in provincia di Siena
Il lucchese Sandro Andreozzi conquista il secondo posto al campionato mondiale di Gravity Bike, che si è tenuto a Nusenna in provincia di Siena il 15 e il 16 luglio. Andreozzi, una vita passata tra motori da corsa e prototipi, a 54 anni e dopo una grave incidente che l’ha costretto ad una lunga convalescenza, è riuscito ad ottenere un grande risultato.
Il Gravity Bike è una disciplina emergente, praticata in alcuni paesi del mondo e anche in Italia sono decine gli appassionati che si dedicano a questo sport. Il campionato italiano ha una quindicina di partecipanti ed è suddiviso in cinque gare, il prossimo week end si terrà a Macerata la terza sessione.
Unica data che raccoglie anche piloti dall’estero, si tiene in Italia e quest’anno si ad ospitare la gara è stata la provincia di Siena, assieme ad altre competizioni di sport di gravità, come skateboard, longboard e pattini in line.
“Sono tre anni che pratico il Gravity Bike – dice il nuovo vice campione del mondo, Sandro Andreozzi -, si tratta di uno sport ancora emergente per il quale ci vuole molta passione. Io, insieme al collaudatore professionista Gabriele Giordani, abbiamo realizzato da soli la nostra gravity bike con cui ho partecipato al mondiale, sono tesserato con la società sportiva Mensanea Asd di Siena, organizzatrice dell’evento”.
Il World Champion di Gravity Bikeè l’unica data che attira atleti anche dall’estero. Quest’anno a partecipare sono stati 15 piloti provenienti da Spagna, Scozia, Inghilterra, Colombia e naturalmente dall’Italia. “Il Gravity Bike è una competizione sportiva che si pratica su una strada chiusa, in discesa, indossando delle protezioni, perché le bici raggiungono in certi percorsi anche i cento chilometri orari – prosegue Andreozzi -. In una scorsa finale di mondiale ho avuto un grave incidente, sono finito in un fosso e sono rimasto bloccato nel letto per un mese. Oggi, riuscire a ottenere il secondo posto in una gara così importante è veramente un grande soddisfazione”.
Nella gara di Nusenna, Sandro ha dovuto affrontare un percorso lungo circa 2 chilometri con il 12 per cento di pendenza, nel punto più veloce la sua bici ha raggiunto la velocità di 85 km/h. “La gara del mondiale prevede una qualificazione cronometrata e poi gli atleti si misurano in batterie di quattro alla volta. Passano i primi due e così via fino alla gara finale”. Precisa Andreozzi.
Prima di dedicarsi alla Gravity Bike, Sandro Andreozzi ha un curriculum di tutto rispetto che lo ha visto protagonista nel mondo degli sport di velocità.
“Ho sempre avuto una passione per i motori e le bici – racconta -. Dopo essermi diplomato al Giorgi, ho lavorato nella mia officina che avevo a Lucca, qui dal 1997 al 2002 sono stato il preparatore della scuderia Zona Rossadi Lucca che partecipava al Campionato italiano velocità in salita. Preparavo i mezzi e facevo correre i ragazzi giovani, Lucca ha una grande tradizione in questo settore. Poi ho dovuto chiudere l’attività, ma ho avuto la fortuna di entrare alla Ducati Corse di Borgo Panigale a Bologna, nella sala motori per il moto Gp. Io mi occupavo della prova al banco test dei motori, la loro realizzazione deve attraversare numerose e complesse fasi. Io praticamente in laboratorio testavo i motori per vedere in che modo lavorano. La sala prove motori è il cuore del progetto, in parole povere, spacco i motori per lavoro”.
Dal 2003 al 2007 Sandro lavora alla Ducati a Bologna, ma dopo decide di lasciare per stare più vicino alla propria famiglia. Attualmente lavora al Centro sperimentale Piaggio a Pontedera. “Praticamente dalla Ducati, dove facevo dei test su dei motori che avrebbero corso in moto Gp, sono passato ai motori della Piaggio che vanno su strada normale”, precisa.
Il lavoro e la passione hanno notevolmente contribuito all’ascesa di Sandro nell0 sport del Gravity Bike. Come nasce al tua passione per la meccanica?
“Nasce tutta dalla mia curiosità di capire come funzionano le cose, di capire come funziona la dinamica di un mezzo a due ruote – dichiara Sandro -. Come ho detto, ho realizzato la bike utilizzata al mondiale, insieme al collaudatore Gabriele Giordani. La particolarità è che ha un sistema a quadrilatero senza coletta di sterzo ed è un sistema che io e Gabriele abbiamo messo a punto in questi ultimi due anni”.
Il prossimo obiettivo di Andreozzi è il campionato italiano di Gravity Bike, l’appuntamento è quindi per questo fine settimana a Macerata
“Purtroppo nella prima gara del campionato italiano, non è andata molto bene – spiega -. Mi sono piazzato solo ottavo, ho avuto alcuni problemi durante il percorso, purtroppo sono cose che possono capitare. La seconda gara invece è andata meglio, ho ottenuto il terzo posto. A Macerata però, voglio lottare per un posto ancora migliore”.