La Bocciofila Lucchese ancora senza un campo: “Per ora solo tante promesse”

Il vice presidente Viani: “Chiedo un po’ di spazio anche per noi, vedo tanti campi per vari tipi di sport ma non per il nostro”
I campi della bocciofila lucchese sono stati demoliti lo scorso maggio e purtroppo attualmente l’amministrazione comunale non ha trova un altro luogo per ospitarli.

Un anno e mezzo fa, il sindaco Mario Pardini, assieme all’assessore allo sport e oggi vice sindaco, Fabio Barsanti, avevano incontrato i vertici dell’associazione. Assieme si erano impegnati a trovare delle soluzioni adeguate per permettere il proseguimento, sia dell’attività sportiva, sia di quella sociale che un circolo di bocce offre alle persone più anziane. La bocciofila in via dell’Acquacalda a San Marco infatti, ha sempre ottemperato ad entrambe le funzioni. Purtroppo le piste si trovavano in uno stabile di proprietà privata che è stato demolito. Pochi mesi prima, le telecamere di Lucca in Direttaerano andate ad documentare la situazione dei campi e sostenere le richieste degli affiliati al circolo.

“Abbiamo fatto molti incontri con il sindaco Pardini e l’assessore Barsanti – spiega il vice presidente della Bocciofila Lucchese, Luciano Viani -. Purtroppo però non è cambiato nulla e dalla primavera scorsa non abbiamo più i campi per allenarci e ritrovarci. C’era una bocciofila a Ponte San Pietro, ma è inutilizzabile perché sotto sequestro. Ci avevano detto che ci avrebbero ospitato dietro il cimitero della Santissima Annunziata, ma il proprietario non ha voluto cedere lo spazio al Comune. Poi c’era il campo di bocce all’aperto all’Acquedotto, ma anche quello è stato demolito, ed è un peccato perché pur non avendo una lunghezza regolamentare, poteva essere un luogo di ritrovo”.

“L’Acquedotto ospiterà molti campi di vari tipi di sport – prosegue Viani -, è mai possibile che non ci sia posto anche per noi? Un tempo la Bocciofila di Lucca era ben conosciuta e aveva oltre 140 iscritti. Partecipavamo ai campionati regionali ed interregionali e nel centro nord Italia era conosciuta da tutti. Oggi invece siamo rimasti in pochi, una trentina, un po’ ci ha decimato il tempo, un po’ il Covid. Attualmente siamo andati al campo di Lammari che è privato. Purtroppo però è all’aperto e non è proprio indicato per le persone anziane. Noi chiediamo una volta per tutte di risolvere questa situazione, altrimenti si rischia di far sparire lo sport delle bocce da Lucca. C’erano i campi di San Cassiano, però anche quelli non sono stati destinati a noi. Viareggio e Castelnuovo hanno i loro campi, perché nel capoluogo di provincia no? Eppure abbiamo sempre avuto buoni rapporti con il Comune di Lucca.”