Il futuro rossonero |
1 - Newsletter
/
Calcio
/
Sport
/

Porta Elisa, il cda della Lucchese attende di esaminare il progetto del nuovo stadio: “Deve attrarre investitori”

23 maggio 2023 | 18:23
Share0
Porta Elisa, il cda della Lucchese attende di esaminare il progetto del nuovo stadio: “Deve attrarre investitori”
Porta Elisa, il cda della Lucchese attende di esaminare il progetto del nuovo stadio: “Deve attrarre investitori”
Porta Elisa, il cda della Lucchese attende di esaminare il progetto del nuovo stadio: “Deve attrarre investitori”

Il membro del cda Mangiarano: “Il progetto non deve essere solo bello ma invogliare i privati a investire nell’idea”

La nuova proprietà della Lucchese attende di esaminare il progetto del nuovo stadio Porta Elisa che proprio nei giorni scorsi è stato protocollato in Comune e in queste ore passato al vaglio degli uffici. Il membro del cda Giuseppe Mangiarano non ci gira intorno: “Bisogna capire quali sono i soggetti privati pronti ad investire sul progetto stadio, sempre che ci siano. Il progetto non deve essere soltanto bello, prima di tutto deve realizzabile, invogliando anche imprenditori a farne parte”.

Lo ha detto oggi (23 maggio) nella seduta della quinta Commissione consiliare, politiche formative, giovanili e di genere, cultura e sport, al centro della quale c’era il progetto di recupero dello stadio Porta Elisa. La nuova società non ha ancora avuto modo di visionare il progetto definitivo, protocollato pochi giorni fa, ed è sempre in attesa che venga processato dagli uffici comunali.

Ad onor del vero, fin dai suoi primi giorni in cui si avvicinò alla Lucchese, il gruppo Bulgarella ha spiegato di non aver acquisito la Lucchese per fare un nuovo stadio, ma di essere animata dall’intento di rilanciare la società e, ovviamente la squadra.

Alla seduta di Commissione era presente, oltre all’assessore allo sport, Fabio Barsanti, anche Giuseppe Mangiarano del cda della Lucchese che ha presentato gli obiettivi futuri della squadra.

“Il gruppo Bulgarella, che ha acquisito la Lucchese calcio preferisce solitamente comunicare quello che ha materialmente fatto, non quello che farà – spiega Mangiarano -. L’appuntamento di oggi è però il momento adatto per parlare di futuro. Qualche mese fa Bulgarella espresse l’interesse di investire nuovamente nel mondo del calcio, avendo come territorio di riferimento del gruppo imprenditoriale, la Toscana venne subito individuata la città di Lucca come possibile obiettivo. Abbiamo notato che Lucca eccelle in molti campi come città, da quello culturale a quello degli eventi, ma non nello sport ed in particolare nel calcio. La Lucchese infatti viene negli ultimi quindici anni da tre fallimenti e anche la passata società a seguito della pandemia, aveva molte difficoltà e se non fosse intervenuto il gruppo Bulgarella probabilmente il destino sarebbe stato segnato anche stavolta. Negli ultimi anni non sono stati fatti investimenti dal punto di vista impiantistico – spiega Mangiarano –, la squadra di calcio è diventata un fastidio per la città e noi vogliamo al contrario che ogni partita diventi un vero evento”.

La situazione del settore sport è ben conosciuta dell’assessore Fabio Barsanti che non perde l’occasione per sostenere le parole del dirigente della Lucchese: “La situazione illustrata è effettivamente una realtà – spiega Barsanti -, Lucca vive una grande arretratezza per quanto riguarda lo sport. Questo vale per le società calcistiche ma anche per altre società, come quella del basket ad esempio, dove abbiamo delle eccellenze, ma non abbiamo investitori. Noi ci auguriamo che il gruppo Bulgarella sia capace di riportare la Lucchese ai livelli che gli competono, dal nostro punto di vista cercheremo di impegnarci per affiancare il lavoro della società con una programmazione di interventi di edilizia sportiva, previsti anche sul piano triennale. Stiamo infatti cercando in questo tempo di tracciare un ponte tra le società sportive e le realtà imprenditoriali del nostro territorio. In passato non si è mai cercato di avvicinare i lucchesi al senso di appartenenza verso la propria squadra”.

Sia il commissario Antonino Azzarà che Lorenzo Del Barga, concordano che, per riportare la Lucchese ai vertici che merita, ci vuole sinergia tra l’impegno del comune nell’edilizia privata e l’impegno della società nel raggiungere i risultati, ma soprattutto e in più occorre anche ritrovare il legame tra la squadra e i suoi tifosi.

“Come mai la società ha subito 3 fallimenti in 15 anni? – si chiede e chiede Mangiarano – E’ questa la domanda che bisogna porci. Quando una società fallisce ci sono sempre delle conseguenze: i ragazzi che giocano nelle giovanili perdono la propria attività agonistica, i tifosi vedono la propria squadra sparire dai campionati professionistici. Questa è una società che va ricostruita, al nostro arrivo non abbiamo trovato niente, solo un nome e un marchio e ci vorrà tempo perché non si ritorna a vincere dalla mattina alla sera”.

Nel proseguo della seduta l’argomento si concentra soprattutto sul recupero dello stadio Porta Elisa, di cui pochi giorni fa è stato protocollato il progetto definitivo. “Il gruppo Bulgarella non ha acquistato la Lucchese perché era a conoscenza del progetto sullo stadio – precisa Mangiarano -, l’abbiamo scoperto dopo, addirittura pensavamo che il progetto fosse già stato presentato.Noi non abbiamo ancora visto il progetto definitivo. Lo stadio è importante per la comunità e per prima cosa, bisogna capire quali sono i soggetti privati pronti ad investire sul progetto stadio, sempre che ci siano. Il progetto non deve essere soltanto bello, prima di tutto deve realizzabile, invogliando anche imprenditori a farne parte”.

Sul progetto del nuovo stadio prende la parola l’assessore allo sport Fabio Barsanti: “Il progetto definitivo è stato protocollato e adesso gli uffici dell’amministrazione comunale sono intenti a controllare la sua completezza. Voglio ricordare che sul territorio di Lucca esistono numerose realtà di piccole e medie imprese che nel mondo dello sport offrono più contributi nell’insieme, di una grande azienda. Ci sono molte società calcistiche che vivono di piccole realtà e comunque viaggiano tra il campionato di serie A e quello di serie B”.