Atletico Lucca Women, chiuso il campionato di Promozione. Lucchesi: “Vogliamo portare avanti il settore femminile”

9 aprile 2025 | 20:40
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Atletico Lucca Women, chiuso il campionato di Promozione. Lucchesi: “Vogliamo portare avanti il settore femminile”
Atletico Lucca Women, chiuso il campionato di Promozione. Lucchesi: “Vogliamo portare avanti il settore femminile”
Atletico Lucca Women, chiuso il campionato di Promozione. Lucchesi: “Vogliamo portare avanti il settore femminile”

L’esperta Pieroni fra le protagoniste dell’incontro ‘Il nostro calcio’ nella sala del consiglio comunale di Prato

La tribuna deserta per lavori di manutenzione, il pubblico ammassato alla rete in un angolo all’Henderson di San Marco per l’ultima gara del campionato regionale di Promozione femminile tra Atletico Lucca e Poggibonsi, con le rossonere che hanno ormai consolidato il piazzamento al quinto posto al loro primo anno. Quando all’ottantesimo minuto la neoentrata Marinai (classe 2009) scodella un cross dalla destra sul quale piomba capitan Pieroni, gli attimi in cui il pallone è in volo appaiono minuti. La conclusione di collo pieno in volée è notevole ma la palla scheggia la traversa e nega quello che sarebbe stato un gol ininfluente ai fini dell’esito della gara (vinta dall’Atletico Lucca per 3-1), ma simbolicamente una congiunzione tra passato e futuro. L’assist della giovane promessa per la veterana del calcio femminile nostrano, che ha segnato il primo e l’ultimo gol di una stagione sportivamente positiva e che, sul fronte societario, nessuno si augura possa rappresentare l’ennesima ripetizione di un film già visto.

A chiarire la posizione della società è Elena Lucchesi, dirigente del settore femminile dell’Atletico Lucca, da anni alla guida del progetto nato a Filecchio, transitato dalla Lucchese e proseguito questa stagione nella storica società di via Salicchi. Lucchesi respinge con fermezza le voci che circolano attorno al futuro della squadra: “Pur riconoscendo alcune difficoltà economiche — in parte eredità di situazioni del passato — ci sono la volontà e l’impegno nel portare avanti il lavoro con il settore femminile”.

Nel suo intervento ha sottolineato anche i risultati positivi ottenuti durante l’anno: la buona stagione della prima squadra e della formazione juniores, il percorso dell’under 15 impegnata adesso nel girone élite, e la crescita importante del gruppo delle under 12, a conferma dell’attenzione e del lavoro costante su tutto il vivaio. Da evidenziare anche l’esordio e il contributo di molte ragazze provenienti dal settore giovanile, che hanno trovato spazio e minutaggio in prima squadra, segno di un percorso di crescita concreto e coerente.

“La prossima stagione – conclude Lucchesi – è già in fase di progettazione e, seppur tra mille sfide, l’obiettivo è quello di crescere ancora”.

Ed è proprio da questa immagine – tra speranza e fatica – che si comprende quanto sia ancora fragile, ma fortemente vitale, il mondo del calcio femminile. Un tema al centro dell’incontro intitolato Il nostro calcio, svoltosi nella sala del consiglio comunale di Prato, promosso dal Comitato Regionale Toscano Lnd e organizzato da Stefano Landucci, responsabile regionale per il calcio femminile.

L’appuntamento ha dato voce a un intero movimento, con la partecipazione di calciatrici in attività, ex atlete, allenatrici, una psicologa, una nutrizionista e altre figure professionali che ruotano attorno al mondo del pallone in rosa. Ne è emersa una fotografia sincera: da una parte la crescita costante del numero di tesserate, soprattutto tra le giovani; dall’altra, le difficoltà strutturali, economiche e organizzative che continuano a pesare sul calcio dilettantistico femminile.

Nonostante l’introduzione del professionismo in serie A abbia segnato un traguardo storico, la quotidianità del calcio femminile nelle categorie inferiori resta segnata da sacrifici e ostacoli concreti: allenamenti in orari scomodi, spesso dopo quelli delle squadre maschili, impianti condivisi non sempre all’altezza, divise di seconda mano, acqua calda che a volte finisce troppo presto.
A tutto questo si aggiunge la questione dei procuratori: figure non previste nel calcio dilettantistico, ma che continuano ad aggirarsi nel settore, stipulando accordi con le giocatrici che non hanno alcuna validità legale.

Eppure, al centro di tutto questo, c’è una passione che non si spegne. Lo dimostrano le parole di chi ha raccontato la propria esperienza, e ancora di più l’esempio di chi continua a scendere in campo, come Irene Pieroni, classe 1995, capitano dell’Atletico Lucca, simbolo vivente di un calcio che resiste e sogna.
 Proprio lei ha voluto condividere un pensiero che ha raccolto l’essenza dell’incontro — un invito, allo stesso tempo, a guardare più da vicino questo mondo: a venire a vedere le partite, a lasciarsi coinvolgere, ad appassionarsi, ma anche a investire, sostenere e contribuire concretamente alla crescita del movimento:
 “…è fondamentale conoscere tutte le sfaccettature del calcio femminile: fatto, non solo di allenamenti e partite, ma anche, e soprattutto, di passione e coraggio. La forza motrice di una calciatrice risiede in una mentalità vincente, affinché riesca nella battaglia contro gli stereotipi di genere e gli ostacoli che inevitabilmente si troverà ad affrontare nel proprio percorso di crescita.
 Con l’augurio che questo mio pensiero possa trasmettere la giusta determinazione alle calciatrici di oggi e del domani”.

Un messaggio forte, che ben si lega all’intento di chi ha voluto fortemente questo incontro, come spiega Stefano Landucci: ”Sono molto contento di questo primo convegno fatto. Abbiamo bisogno di confrontarci insieme e di dare visibilità al nostro intero movimento. A Prato è stata la prima tappa di un percorso che vorremmo portare avanti ogni anno nel mese di marzo, il mese dedicato alla donna”.

Un impegno che guarda avanti, con l’intenzione di rendere stabile e strutturata una rete di confronto, ascolto e valorizzazione per tutto il calcio femminile dilettantistico. Perché raccontarlo, sostenerlo e riconoscerlo è già un modo concreto per farlo crescere.