Caos Lucchese, avanti le trattative per la vendita della società. Incognita sul futuro: in corsa cordate italiane e straniere
In città aumentano i dubbi e le preoccupazioni. Il dg Conte: “La cessione del club accadrà e deve accadere. Cercheremo di trovare le chiavi commerciali per chiudere le operazioni a prescindere da ogni cosa”
La Lucchese è sempre più nel caos tra tante paure e incertezze sul futuro. È proprio il tema legato alla vendita della società a preoccupare maggiormente una tifoseria ormai stanca di sentire le solite promesse (puntualmente disattese) e le continue sconfitte sul campo.
Quali sono le tempistiche per la vendita della società? Chi sono i soggetti che stanno per acquistare la Lucchese? La squadra come preparerà un’altra importante sfida in campionato con un allenatore, Giorgio Gorgone, che è stato congelato in attesa di future decisioni? Tutte queste domande al momento, purtroppo, non hanno una risposta. La situazione però è a dir poco delicata e tutta la città merita risposte certe e chiare. Un tema, quello della vendita della Lucchese, che sta facendo preoccupare anche l’amministrazione comunale di Lucca.
Un triste clima, quello che si è creato intorno alla Lucchese, che è arrivato al culmine durante la pesante sconfitta di venerdì sera (10 gennaio) nel match salvezza contro la Spal: la Curva Ovest, dopo aver fischiato la squadra a fine primo tempo, ha abbandonato lo stadio dieci minuti prima del triplice fischio dell’arbitro. Una contestazione, tra l’altro, che poi è proseguita anche fuori dal Porta Elisa. Un segnale chiaro di un definitivo scollamento tra la Lucchese dell’era Bulgarella e la tifoseria.
La Lucchese, secondo il nostro punto di vista, contro la Spal ci ha provato fino in fondo con tutto ciò che aveva e poteva, ma ancora una volta si sono visti tutti i limiti di una squadra che era anche riuscita a rimontare da 0-2 a 2-2 dopo aver regalato il primo tempo. La reazione nella ripresa – a causa di una nuova disattenzione – non è bastata e la Pantera ha incassato la nona sconfitta in campionato restando al 18esimo posto con soli 19 punti, in piena zona playout.
Nella giornata di ieri (11 gennaio), dopo le parole del direttore generale Luigi Conte in sala stampa nel post partita di venerdì, si attendeva a una decisione drastica con l’esonero di Giorgio Gorgone e invece nulla è cambiato. Non è arrivata nessuna decisione su allenatore e staff: a decidere sarà la nuova proprietà.
“In queste ore si è delineata una strada ben precisa sulla cessione, che porterebbe a un closing già nei prossimi giorni”. Questo è quanto affermato dalla società attraverso un comunicato ufficiale pubblicato solamente nel tardo pomeriggio di ieri. Una cessione, secondo la nota della società rossonera, che sarebbe ormai vicina alla conclusione. Ma non c’è ancora alcuna certezza sulle tempistiche e, soprattutto, gli acquirenti restano ‘misteriosi’. Le voci sono tante (e si susseguono ormai da mesi). Attualmente le trattive per acquistare la Lucchese sarebbero quattro. Ma chi c’è dietro a queste trattive?
Per cercare di rispondere alla domanda proviamo a ripartire dalle parole del dg Luigi Conte che, poche ore prima del match salvezza contro la Spal, aveva così dichiarato ai microfoni di NoiTv: “C’è più di un soggetto in corsa. Ci sono un paio di soggetti concretamente interessati con basi all’estero e c’è qualche soggetto italiano. Gli interlocutori più accreditati in questo momento (ovvero nella serata di giovedì 9 gennaio) sono stranieri, con riferimenti ben radicati in Italia e con intenzione di operare nel mondo del calcio non soltanto nel business calcio in sé, ma su un’attività un po’ più ampia. Per esempio, uno degli elementi centrali è la realizzazione dello stadio. Se è un soggetto già impegnato o con dei precedenti nel calcio? Non in Italia, ma all’estero diciamo di sì”.
Il direttore generale ha anche aggiunto: “Un passaggio societario non è una cosa semplice, a meno che non si voglia improvvisarlo. Improvvisare significa gestire una situazione complessa con troppa sufficienza che non merita una piazza come Lucca. Il gruppo Bulgarella nella Lucchese ha investito molti denari e non ha intenzione di cedere in maniera maldestra il titolo a chiunque. Di personaggi non meglio riconosciuti ne sono stati molti sullo sfondo in questa fase. Posso garantire che quelle trattive che sono in corso sono solide. C’è l’intenzione di cedere la società non al miglior offerente, ma all’offerente che dia migliori garanzie di poter proseguire quel progetto che inizialmente Bulgarella aveva dichiarato di portare in essere“.
Nel frattempo, nonostante le rassicurazioni, è arrivata la pesante sconfitta contro la Spal e la successiva accelerata per la vendita della società. Conte, sempre nella serata di giovedì, aveva avvertito l’ambiente: “Un titolo solido in Serie C ha un certo valore, un titolo meno solido o con il rischio di tornare tra i dilettanti certamente non ha lo stesso valore. La cessione della Lucchese credo che sia un atto ineluttabile, nel senso che accadrà e deve accadere. Cercheremo in ogni caso di trovare le chiavi commerciali per chiudere le operazioni a prescindere da ogni cosa“.
In corsa per l’acquisto per la Lucchese c’era (o, chissà, forse è ancora in corsa) anche l’American Group Sport Management (Agsm) di Miami. Dietro al gruppo ci sarebbe un’altra conoscenza rossonera: Alessio Sundas. Secondo la società americana la Lucchese avrebbe “rifiutato un’offerta da 3 milioni”.
Non solo la pista estera svelata da Conte: in lizza ci sarebbero anche una compagine siciliana, una guidata da toscani e una con sede legale a Roma e unità operativa in Campania, l’Abc Assevera SpA (una società che nel 2019 era guidata da Edoardo Corrado Caforio, ex dirigente Finword che fornì la fideiussione a Lucchesi-Grassini), che sembrerebbe addirittura in vantaggio. Tutte però sono in corsa e pronte ad un nuovo sorpasso. I dubbi e i timori, nonostante le continue rassicurazioni dell’Ad Ray Lo Faso e del dg Luigi Conte, continuano ad essere molti. La nuova compagine avrà la forza per fare fronte alle scadenza del 16 febbraio (ed evitare la penalizzazione) e rinforzare la squadra con il mercato invernale (cosa più che necessaria)? Una trattativa e tanti soldi, oltretutto, per una squadra che rischia di non mantenere la categoria e retrocedere. E i nomi che stanno circolando dei soggetti interessati alla Lucchese lasciano forti perplessità.
Altro tema sono i debiti. A chiarire la situazione è stato Luigi Conte: “La situazione debitoria della lucchese si può rappresentare in tre voci. La prima è l’erario. Arriva Bulgarella e trova oltre 2 milioni di debiti fiscali, oggi ammontano a circa 590mila euro tutti rateizzati al 2030 con scadenze regolarmente pagate. Secondo: mutuo Covid. Con l’arrivo Bulgarella ammontava a 500mila euro, oggi a 340mila euro. Poi ci sono circa 500mila euro di debiti correnti per quanto riguarda le relazioni con i fornitori. Una situazione normalissima e che non desta preoccupazioni. Una cosa va detta: il problema, anche nelle trattative di cessione, non è assolutamente l’ambito finanziario“.
Insomma, le domande e i dubbi restano molti. Un’intera città attende risposte chiare sul futuro della Lucchese.