Lucchese, parla Monaco: “Finita l’emergenza riprenderemo da dove abbiamo lasciato”

Le parole dell’allenatore dopo lo stop al campionato: “La serie D? Può giocare anche in estate”
“È una situazione inedita, ma speriamo di poter riprendere al più presto da dove abbiamo lasciato”. Parla da casa, come tutti, mister Francesco Monaco, per descrivere il momento vissuto dalla Lucchese. I fronti aperti sono molteplici e coinvolgono il profilo psicologico, quello fisico, la voglia di tornare sul campo e di non dilapidare quella determinazione feroce che adesso è rimasta come sospesa a mezz’aria, ma che ha issato i rossoneri in cima alla classifica, riscrivendo un destino che voleva raccontare una storia diversa.
“Non è mai successa una cosa come questa – racconta il mister – ed ovviamente stiamo soffrendo, come tutti. Per gli atleti è particolarmente dura, perché siamo abituati all’attività all’aria aperta, ma sappiamo che dobbiamo resistere per tornare quanto prima alla normalità”. Con le nuove misure restrittive, adesso, non è più agevole allenarsi all’esterno: “I ragazzi ricevono ogni 3-4 giorni la scheda personalizzata dai nostri preparatori – spiega Monaco – ma ora che è vietato uscire si allenano in casa, concentrandosi molto sulla forza e sull’elasticità muscolare. Ora ci manca molto il campo. Di sicuro, prima di ricominciare, avremo tutti bisogno di rifare una mini-preparazione di 15-20 giorni per ritrovare il ritmo”.
Già, ma quando si ripartirà? “Per la serie D non si pongono i problemi dei professionisti, perché si può giocare anche d’estate e non ci sono giocatori in scadenza al 30 giugno. Quando torneremo a farlo significherà che il virus è stato debellato”. L’ipotesi di concludere la stagione a porte chiuse, tuttavia, sarebbe drammatica per i club di D: “Gli incassi che provengono dallo stadio – avverte – sono la principale linfa per società come la nostra”.
L’attesa, nel frattempo, diventa anche un posto abitato dal ricordo di una cavalcata impensabile: “Quando siamo partiti la scorsa estate – racconta – con tutti quei giocatori in prova, eravamo in difficoltà. Dopo le prime partite nessuno avrebbe pensato ad una Lucchese prima in classifica: per qualcuno, forse, assomigliavamo ad un’armata Brancaleone. Oggi, a 9 partite dalla fine, siamo a giocarci l’obiettivo più alto: merito della serietà e dei sacrifici di un insieme di ragazzi che prima è diventato una squadra e poi un gruppo granitico, unito. Dispiace aver lasciato nel momento migliore, ma riprenderemo da lì, con la stessa convinzione”.
La battaglia, quando ricomincerà, rimane dura: “Le pretendenti sono sempre le stesse. Con noi ci metto Prato, Caronnese, Casale e la sorpresa Seravezza: si ripartirà da capo, con qualche punto di vantaggio, ma sapendo che non sarà facile. Gli avversari sono forti: quelli che mi hanno impressionato di più sono Caronnese e Prato. Pur vincendo entrambi gli scontri abbiamo percepito chiaramente che sono due compagini costruite per i quartieri alti”.
La Lucchese, intanto, può pensare a limare le piccole sbavature che la allontanano dalla perfezione. “Possiamo migliorare sempre, a partire dall’approccio alla gara. Poi penso anche a qualche pallone di troppo buttato su. Sappiamo che in casa ci lasciano poco spazio e ripartono, non è stato facile. Ma con voglia, determinazione e coesione abbiamo spesso vinto nei finali di gara, superando gli ostacoli”.
Alla ripresa degli allenamenti i rossoneri potranno contare anche su qualche infortunato di lungo corso: “Penso a Gallon – conclude Monaco – che praticamente non abbiamo mai visto, ma anche a Vignali, che ci ha dato tantissimo e che non era in perfetta forma nelle ultime gare giocate. Sappiamo anche però che dovremo fare a meno di Benassi e Papini, squalificati per due e una giornata”.