Bagarre sui Muri Marchigiani: vince Healy, Roglic crea i primi grattacapi a Evenepoel

Domani l’attesa crono fra Savignano sul Rubicone e Cesena
I Muri Marchigiani premiano la forza e il coraggio di Ben Healy che si impone in solitario al termine di una lunga fuga. Il corridore irlandese, che quest’anno aveva raccolto altre due vittorie sempre in Italia, aveva innescato l’azione dei 13 corridori da cui è evaso successivamente lungo la prima delle due ascese de I Cappuccini quando mancavano 52 chilometri all’arrivo.


















Le pendenze, che arrivavano anche a toccare il 19 per cento, favorivano le caratteristiche di Healy, protagonista su strappi simili nelle scorse Classiche delle Ardenne, e il vantaggio sugli inseguitori diveniva via via più ampio tanto da risultare irraggiungibile. La seconda ascesa de I Cappuccini, con vetta a meno di 6 km dal traguardo, diventava anche teatro di lotta tra gli uomini della generale con l’attacco di Primoz Roglic al quale riuscivano a rispondere poco prima dello scollinamento Geraint Thomas e Tao Geoghegan Hart. Il terzetto chiudeva a 4’34” da Healy guadagnando 14″ su Remco Evenepoel e 34″ sulla maglia rosa Andreas Leknessund, bravo a difendere il simbolo del primato per soli 8″ sul belga. Domani grande sfida contro il tempo lungo i 35 km della Savignano sul Rubicone-Cesena (Technogym Village) Tudor Itt.
Il vincitore di tappa Ben Healy ha dichiarato in conferenza stampa: “È tutta la stagione che vado fortE ed oggi è stata un’occasione capitalizzata alla perfezione. Tra le Ardenne e il Giro ho fatto dei giorni di scarico e mi sono presentato al via non con la stessa condizione che avevo ad aprile ma comunque molto fresco. Il mio primo obiettivo era vincere la quarta tappa e magari prendere la maglia rosa. Non ci sono riuscito anche perchè a volte, quando le cose non vanno come vorrei, perdo un po’ la calma. Oggi era un’altra frazione a cui puntavo molto, l’avevo segnata con un cerchio rosso sul Garibaldi. Una volta rimasto da solo ho pensato solo a spingere al massimo. Era la situazione ideale perchè voglio sempre evitare di arrivare allo sprint. All’imbocco dell’ultima salita avevo due minuti ed è stato il momento in cui ho pensato di farcela. Adoro l’Italia, il pubblico è fantastico e mi ha sospinto anche oggi lungo le salite.”
La maglia rosa Andreas Leknessund ha detto: “Non sapevo che scenario si sarebbe prospettato oggi e tutto sommato è stata un’altra giornata positiva. Ho sofferto negli ultimi metri della seconda scalata ai Cappuccini, però sono felice di come è andata, ho lottato e ho difeso la Maglia Rosa. A posteriori avrei provato ad impostarla diversamente, senza reagire all’attacco di Roglic ma provando a salire con Evenpoel, però non posso avere rimpianti per come è andata. E’ stato un Giro adatto alle fughe finora, vedremo se, quando perderò la Maglia Rosa, avrò delle altre chances per vincere una tappa. E’ quello il mio obiettivo, non punto alla classifica generale.”
La tappa di domani (crono Savignano sul Rubicone – Cesena)
Cronometro individuale completamente piatta con poche curve su strade in gran parte ampie e ben pavimentate. I due passaggi cittadini di San Mauro Pascoli e Cesena presentano alcuni restringimenti e nel caso di Cesena anche un breve tratto in pavé di porfido. Finale piatto e rettilineo. Ultimi 3 chilometri dopo l’abitato di Cesena piatti e rettilinei con una sola curva a 1900 metri dall’arrivo. Rettilineo finale di 1900 metri.
Foto LaPresse per Rcs