A Cassano Magnago Denz concede il bis. Armirail è la nuova maglia rosa

È il primo francese al comando del GIro dopo Jalabert. Domani l’arrivo a Bergamo dopo un tappone di montagna
Il Giro d’Italia 106 vede premiata ancora una volta la forza di volontà degli attaccanti. Nella Sierre-Cassano Magnago, 196 chilometri percorsi quasi interamente sotto la pioggia, è andata in porto una fuga di 29 uomini nata poco prima dell’unico Gom di giornata, il Passo del Sempione/Simplonpass. A dare un primo scossone, quando mancavano 56 chilometri al traguardo, erano Laurens Rex, Davide Ballerini, Stefano Oldani e Toms Skujiņš. I quattro, diventati tre quando ai -11 Rex andava in difficoltà, venivano però raggiunti all’interno dell’ultimo chilometro da un nuovo quartetto di contrattaccanti formato da Alberto Bettiol, Derek Gee, Marius Mayrhofer e Nico Denz. Bettiol lanciava la volata a 300 metri dall’arrivo ma veniva superato da Denz, bravo a difendersi dal ritorno di Gee, al terzo secondo posto in questo Giro d’Italia. Il gruppo maglia rosa lasciava fare realizzando così il sogno di Bruno Armirail. Il portacolori della Groupama – Fdj, partito da Sierre con un ritardo di 18’37” da Geraint Thomas, è riuscito a sopravanzarlo per 1’41” e domani vestirà per la prima volta il simbolo del primato. Cambio della guardia anche nella classifica della maglia azzurra dove, grazie ai 40 punti conquistati sul Passo del Sempione/Simplonpass, torna al comando Davide Bais.
Il vincitore di tappa Nico Denz ha dichiarato in conferenza stampa: “Non so quale delle due vittorie fosse più difficile da immaginare. La prima è stata pazzesca, ma in qualche modo l’ho sognata ed è accaduta. Ora è successo di nuovo e sono ancora tra le nuvole. Quando ho tagliato il traguardo mi sono chiesto cosa stesse succedendo perché non me lo aspettavo. Sono qui per sostenere i leader della classifica generale e ho vinto due tappe. Non era previsto.”
La maglia rosa Bruno Armirail ha detto: “Non avrei mai immaginato di conquistare la maglia rosa. Avevo visto il mio compagno di squadra Attila Valter con questa maglia due anni fa e sapevo che era qualcosa di speciale. Oggi però il mio obiettivo era la vittoria di tappa. Non so se questo cambierà la mia carriera, devo essere realista. Rimango un gregario e lavorerò ancora per Thibaut Pinot. Lui ha buone possibilità di entrare nella top 10 finale, io no. Anche lui vuole ancora vincere una tappa. Dato che domani l’arrivo non è in salita potrei tenere la maglia rosa, soprattutto se affronterò l’ultima salita nel gruppo dei favoriti. Non sapevo che Jalabert fosse l’ultimo francese in maglia rosa. Forse ora dovrò imparare qualche parola in più in italiano, non conosco la lingua nonostante la mia ragazza sia di Pordenone.”
La tappa di domani (Seregno – Bergamo)
Tappa di montagna in città. Si scalano senza quasi tratti di respiro il Valico di Valcava, Selvino (versante classico), Miragolo San Salvatore e Valpiana (Roncola). Si percorrono due anelli con un passaggio sulla linea di arrivo prima dell’ultimo anello. Strade molto articolate con innumerevoli curve e con sede stradale ristretta in buono stato. Dopo la discesa dell’ultima salita (Valpiana) ci sono qui 9 chilometri di avvicinamento alla città (gli unici pianeggianti di tutto il finale) e il classico passaggio della città alta fino all’arrivo.
Ultimi chilometri attraverso Bergamo Alta salendo alla Porta Garibaldi e poi (con 200 mdetri in acciottolato) a Largo Aperto. Nella prima parte le pendenze sono sempre sopra il 10% (max 12%). In discesa la carreggiata è larga su fondo liscio. Ai 1800 metri dall’arrivo svolta secca con breve strettoia per il superamento della Porta Sant’Agostino. Dopo l’ultimo chilometro ampia curva a sinistra per immettersi nel rettilineo che conduce all’arrivo. Retta finale di 800 metri, larghezza 8 metri su fondo asfaltato in discesa nella prima parte e pianeggiante poi.
Foto LaPresse per Rcs