Degrado nell’area del Parco del Massaciuccoli, Santini (Fi): “Manfredi si dimetta”

10 gennaio 2016 | 13:59
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Degrado nell’area del Parco del Massaciuccoli, Santini (Fi): “Manfredi si dimetta”

E’ ancora polemica a Viareggio per il servizio andato in onda su Striscia la Notizia relativo ai rifiuti e al degrado nell’area del padule di Massaciuccoli. E l’ente parco finisce nel mirino del consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro Santini. “Fiumi di parole – scrive – per difendersi da Striscia La Notizia e neanche una virgola sull’impianto crematorio a Torre del Lago Puccini. Eppure il lago e il padule di Massaciuccoli (che l’Ente Parco definisce nel suo sito area di rilevante interesse naturalistico) non distano centinaia di chilometri dal cimitero della frazione: perché questo silenzio?”.

“Su Canale 5 – aggiunge – abbiamo visto immagini reali, di rifiuti e degrado che ci sono da anni, nella zona del campo rom che è area Parco; e il presidente Fabrizio Manfredi non ha trovato niente di meglio che rifugiarsi in quattro regolamenti, per scaricare la responsabilità su altri e accusare il programma televisivo di contribuire alla disinformazione e all’ignoranza. Ma quanta non informazione ha fatto e sta continuando a fare, lui, sul territorio che sarebbe sotto la sua diretta responsabilità? Sul progetto del crematorio, non così lontano dal padule del Massaciuccoli e dai contorni tremendamente indefiniti, quanto a rischio ambientale, il Parco non ha detto una parola. Non ha mostrato un grammo né di quella tempestività messa in campo ora, per stilare la sua lunga e accorata autodifesa, né di quella fermezza con la quale, da anni, impone vincoli e divieti (spesso al limite dell’assurdo) agli esercenti sulla Marina di Torre del Lago. Eppure i rischi ambientali legati alla realizzazione dell’impianto crematorio (anche per l’area Parco) non sono – potenzialmente – inferiori alle criticità del campo Rom e dintorni documentate da Striscia La Notizia. Il presidente Manfredi non può assumere due pesi e due misure, non può esserci per difendere se stesso ma poi tacere davanti a un quesito (forse, per lui, anche politicamente) scomodo. Che il Parco si occupi solo di tutelare l’ambiente, con atti concreti; intervenga per risolvere le criticità (certe emergenze possono superare leggi e regolamenti, basta volerlo) e per prevenirne di future. E chi, nel Parco, pensa di esserci a fare altro, si dimetta subito”.