“Asp Viareggio, prima di fare modifiche si faccia il confronto”. E’ questa la posizione dei sindacati in merito all’annuncio dell’amministrazione di voler trasformare l’azienda in società in house. A firmare una nota in cui si chiede di aprire il dialogo sono Massimiliano Bindocci della Filcams Cgil Lucca, Giampiero Guidi di Fisascat Cisl, Giovanni Sgro di Uiltucs Uil, Fabrizio Rocca di Flc Cgil, Giovanni Vannucci di Cisl Scuola e Marco Morbidelli di Fp Cgil.
“Sono stati conclusi proprio in questi giorni – ricordano i sindacati – gli accordi di secondo livello per l’anno 2015 che Asp ha contrattato nel settore della farmacie e della refezione scolastica, obiettivi legati a parametri di produttività siglati da Filcams Cgil e Fisascat Cisl nella farmacie e da Filcams e Uiltucs Uil nelle mense. In questi mesi abbiamo avuto confronti per coloro che lavorano nei servizi sociali e cimiteriali, per le addette alle pulizie e per il personale educativo in servizio presso gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Abbiamo potuto verificare, anche scontrandoci, che ci troviamo di fronte ad una gestione attenta, anche troppo, ai costi che comunque ha potuto garantire a Viareggio la possibilità di gestire certi servizi con una politica delle tariffe delle mense scolastiche e di altri servizi sociali importante, oltre ad una qualità del servizi sociali di refezione, di pulizia ed educativi presso gli asili nido e le scuole dell’infanzia e delle prestazioni farmaceutiche di qualità. Insomma Asp ha dimostrato di essere una cosa che funziona”.
“Abbiamo poi letto sulla stampa – aggiungono le sigle -, dell’intenzione dell’amministrazione comunale di far diventare entro fine mese con votazione in consiglio comunale Asp da azienda speciale a società in House Providing. Come categoria sindacale condividiamo totalmente gli obiettivi dichiarati, cioè di garantire i livelli occupazionali di tutti i lavoratori delle partecipate, (Congressi, Patrimonio) che per noi sono tutti meritevoli di occupazione sicura, e razionalizzare l’universo delle partecipate. Vorremmo essere sicuri che sia la strada giusta. Crediamo che prima di decidere e votare sarebbe opportuno confrontarsi con chi lavora in Asp, partendo da chi rappresenta chi lavora per spiegare, capire e tranquillizzare. Insomma il confronto sindacale preventivo è un metodo consolidato per le novità importanti, come questa altrimenti, uscire sulla stampa ed andare in consiglio comunale con delibere prima non ci sembra corretto in un sistema di buone relazioni. Il timore è che si lavori su una scelte di ripiego per i problemi emersi nelle altre ipotesi percorse (Mover, fallimenti, ecc.). In tal senso chiederemo un incontro immediato all’amministrazione comunale per capire cosa si vuole fare, quali garanzie di solidità ci sono, anche perché i posti di lavoro si garantiscono se si creano realmente le condizioni perché resistano nel tempo. Molti dipendenti Asp ci hanno già contattato preoccupati di aver letto sulla stampa del proprio futuro, è già stata indetta per giovedì la assemblea del personale Asp mense e saranno indette a giorni anche la assemblea degli altri settori, anche perché il personale è preoccupato di leggere dalla stampa il proprio futuro e con così poco preavviso e tutti hanno diritto di sapere. È importante che le soluzioni offrano garanzie di solidità e che sia chiaro il piano industriale per un medio lungo periodo, in queste aziende ci vivono centinaia di persone e offrono servizi a migliaia di cittadini, la garanzia del controllo analogo previsto per legge non tranquillizza anche perché l’esempi drammatici è sotto gli occhi di tutti. Insomma la nostra preoccupazione crediamo sia comprensibile, da qui la richiesta di incontro, perché prima di cambiare le cose che funzionano occorre prudenza e responsabilità”.