Fare turismo a Camaiore, presentata ricerca Campus

26 gennaio 2016 | 13:53
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Fare turismo a Camaiore, presentata ricerca Campus

E’ stato presentato questa mattina ai membri del panel d’indirizzo e del panel tecnico dell’Osservatorio turistico di destinazione lo studio Fare turismo a Camaiore, condotto dal Centro Ricerche – Accademia del Turismo della Fondazione Campus. A fare gli onori di casa l’assessore al turismo Carlo Alberto Carrai e la professoressa Enrica Lemmi. L’Otd si pone come strumento di dialogo fra le amministrazioni locali e il mondo economico-sociale legato al turismo, e nasce sulla base dei criteri stabiliti dal progetto europeo Rete Necstour e delle linee guida della Regione Toscana turistica sostenibile e competitiva.

Il documento presentato prende spunto da un’approfondita analisi delle nuove tendenze della domanda turistica internazionale per comprendere quali possano essere le strade da seguire per l’Otd e per le categorie economiche. Si tratta di una maggiore attenzione dei turisti al rapporto tra qualità e prezzo a causa della riduzione dei budget di spesa, alla sicurezza reale e percepita anche in conseguenza agli attacchi terroristici degli ultimi mesi e alla capacità di farsi trovare e apprezzare sul web dato che ormai il 50 oer cento delle prenotazioni totali si effettua online (in Italia addirittura il 71 per cento). Il turista oggi cerca un’esperienza in cui possa essere “co-produttore del proprio viaggio, in grado di soddisfare il desiderio di conoscere nuove realtà entrando in stretto contatto con il territorio e i suoi abitanti”, come recita un estratto dello studio.
L’analisi si è poi spostato sul sistema Camaiore, sui punti di forza e sulle debolezze sistemiche partendo dai dati sui flussi turistici del 2015. Nel periodo gennaio-settembre 2015 (i dati più recenti disponibili) si è avuta una crescita di circa 22.000 presenze che rappresentano un aumento di circa il 5 per cento raggiungendo i 114.455 arrivi e le 491.724 presenze. Un trend che ha visto un ottimo risultato per quanto riguarda gli italiani (2014: arrivi 60.633, presenze 257.920; 2015: arrivi 67.837, presenze 280.920) e un leggero calo degli stranieri. Di questo settore sono i tedeschi (arrivi: 15.814, presenze: 75.675) a risultare il principale mercato, davanti a francesi (arrivi: 6.118, presenze: 18.450) e svizzeri (arrivi: 4.691, presenze: 23.391).
Lo studio si è poi soffermato sulla cosiddetta Swot analysis, ovvero la ricerca dei punti di forza e debolezza, delle opportunità e delle minacce connesse all’attività. I punti di forza, tra i molti evidenziati, sono sicuramente il territorio, la vicinanza con le città d’arte, l’ampia ricettività alberghiera e una cultura enogastronomica di alto livello. Da migliorare l’eccessiva stagionalizzazione estiva e la poca conoscenza delle lingue straniere che, connessa alla necessità di investire in formazione per gli impiegati nel settore, porta alla carenza di un fattore fondamentale per il cosiddetto “turismo emozionale” ovvero la narrazione della destinazione. Molte le opportunità da sfruttare come ad esempio la diversificazione dell’offerta legata al turismo culturale, sportivo, enogastronomico e congressuale e al Giubileo 2016.
“Il lavoro della Fondazione Campus – ha detto l’assessore Carrai – traccia un quadro estremamente positivo delle possibilità del turismo in questo nostro territorio. Camaiore presenta tutte le caratteristiche che fanno della Versilia una terra da sogno che però oggi deve sapersi confrontare con le sfide della contemporaneità. Mare, montagna, scenari, strutture, arte, enogastronomia e un tessuto economico che sa come si fa accoglienza: questi sono gli elementi distintivi della destinazione. Conoscere i punti di forza e i valori aggiunti su cui possiamo contare ci dà la possibilità di strutturare in piena coscienza una strategia vincente. Abbiamo davanti una tela che ci lascia aperte tutte le strade espressive e tocca a noi disegnare un futuro di crescita per le aziende, sapendo oggi di avere tutte le carte in regola da giocare sul tavolo dell’offerta turistica. Per questo dal 4 febbraio il gruppo di lavoro dell’Osservatorio turistico di destinazione si riunirà settimanalmente così da poter iniziare a governare i risultati con le nostre scelte invece di subirli”.

L’intervento di Lidocinemare
Lidocinemare esce dall’incontro di stamani tra operatori, istituzioni e il centro di ricerca universitario Campus di Lucca, allineata con il primo dei suggerimenti della ricerca Fare turismo a Camaiore. Ossia quello di fare sistema, unendo le forze fra operatori e territori. “Perché al turista sfuggono i confini, lui cerca un’esperienza emozionale, servizi, qualità” ha dichiarato la professoressa Enrica Lemmi. LidoCinemare è stato presentato alla platea come un esempio operativo capace di mettere a sistema più categorie di un territorio, specializzandosi nei temi che – come ha rilevato lo studio stesso – maggiormente interessano ai turisti.
“Quest’estate LidoCinemare si allargherà all’intera Versilia. Per fare questo dà vita a Cinemare, rassegna itinerante all’aria aperta di film che da Lido si apre alla Versilia”. Lo ha detto Laura Botarelli, ideatrice nel 2014 di LidoCinemare. Progetto che la scorsa estate ha raggiunto oltre cinquemila spettatori sulle spiagge di Lido di Camaiore, spalmati su ventisei serate di proiezioni dedicate alla comicità toscana, al cibo, allo sport, ai bambini.
Fresca di nomina, in qualità di vicepresidente del Consorzio di promozione turistica di Camaiore, Laura Botarelli ha anche anticipato qualche novità su quest’ultimo fronte. “Il Consorzio amplierà il proprio raggio d’azione all’intera Versilia. Insieme alla presidente Roberta Palmerini lavoreremo alla strategia di promozione – ha detto – Certe che tra i nemici del successo turistico di un territorio ci siano la mancanza di programmazione e di comunicazione, abbiamo cercato la collaborazione di un affermato team esperto in marketing turistico e strategie digitali. Ci indirizzeremo ai giovani, il nostro futuro, con cui stiamo creando un gruppo di lavoro per potenziare la voce della Versilia fuori dai canali usuali cui siamo abituati”.