Sanità, Del Ghingaro: “La Versilia abbia il suo ruolo”

29 gennaio 2016 | 16:06
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Sanità, Del Ghingaro: “La Versilia abbia il suo ruolo”

Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, commenta oggi (29 gennaio) le modifiche alla legge regionale approvate nel dicembre scorso. E spinge la Versilia ad avere un ruolo propositivo e non ai margini: “Le modifiche producono un’interpretazione avanzata ed evolutiva della legge regionale approvata lo scorso marzo, abrogandola. Riconducono entro un assetto più equilibrato molti degli aspetti appena abbozzati dalla normativa che ha avviato il processo di riforma del servizio sanitario regionale e ne sviluppano altri, prospettando alcuni passaggi capaci veramente di innovare gli attuali assetti organizzativi. La riorganizzazione basata su tre aziende sanitarie e quattro aziende ospedaliere può essere una grande occasione di cambiamento positivo, a patto però che sia governata e gestita centrandola fortemente sui veri bisogni dei cittadini”. La nota prosegue così: “Un processo di tale caratura non può essere lasciato esclusivamente alle responsabilità manageriali o della dirigenza regionale, strutture ovviamente fondamentali e indispensabili, occorre anche mantenere un altissimo livello di condivisione tra il governo regionale e le comunità locali, anche attraverso le loro amministrazioni che ne esprimono la rappresentanza istituzionale. Gli elementi fondamentali del nuovo assetto che devono diventare i vettori del cambiamento sono sostanzialmente quattro: la costituzione di una vera rete ospedaliera, la creazione di un sistema compiuto di servizi territoriali, la definizione degli organismi di governance istituzionale, e la ridefinizione dei distretti sanitari”.

“Il primo punto – continua il sindaco – è quanto mai urgente. Si tratta della costituzione di una vera rete ospedaliera, dotata di una conduzione tecnica e professionale unitaria, capace di garantire i percorsi di cura più appropriati e le migliori condizioni di fruibilità da parte dei cittadini. Finora questo salto di qualità era complicato dall’esistenza di più aziende sanitarie, la loro fusione segna un passaggio fondamentale che deve necessariamente dare dei frutti concreti e visibili. E’ questo il quadro in cui vanno inseriti i cosiddetti piccoli ospedali, presidi fondamentali per le nostre comunità, che possono trovare una nuova consistenza e delle vocazioni specifiche all’interno delle tre reti ospedaliere di area vasta. Rispetto a questo tema, dove si colloca l’ospedale Versilia? Da troppo tempo sentiamo lamentele da parte sia dell’utenza che del personale stesso: si parla di professionalità che potrebbero lasciare la struttura e di conseguenza di un decadimento dei servizi. Dobbiamo interrogarci e, soprattutto, mettere in atto soluzioni per evitare il depauperamento di questo bene primario. Per quanto riguarda invece la creazione di un sistema di assistenza territoriale, si tratta di un’innovazione fondamentale che va considerata la vera chiave per il futuro. I bisogni di salute delle nostre comunità sono ormai cambiati da tempo, abbiamo bisogno molto più di prima di essere assistiti fuori dall’ospedale, in modo complesso e per lungo tempo. Più il sistema resta ancorato alla sanità intesa solo come cure ospedaliere (sempre assolutamente indispensabili), e meno sarà possibile curare con efficacia le malattie croniche. Questa situazione fa aumentare i problemi finanziari e rende più difficile curare bene le persone. Noi, come Versilia cosa proponiamo a implementazione della rete territoriale? Qual è il nostro progetto di sistema?”.

Il primo cittadino prosegue la sua analisi: “Credo che creare un articolato compiuto di servizi territoriali per le cronicità, integrati con i servizi sociosanitari e sociali, sia la vera condizione per far evolvere il sistema sanitario nel suo complesso e riportarlo in equilibrio con i bisogni di salute delle nostre comunità e dei nostri cittadini. Oltretutto dei veri miglioramenti che riguardano la fruibilità dei servizi, le liste di attesa per esami specialistici per fare un esempio, possono essere conseguiti solo attraverso questa strada. Per quanto riguarda il terzo punto, e cioè la definizione degli organismi di Governance Istituzionale, essi devono necessariamente seguire la stessa articolazione dei livelli organizzativi e gestionali del Sistema Sanitario Regionale. L’impianto è articolato su tre livelli: regionale, aziendale (ex area vasta) e zonale, e rappresenta il sistema permanente e regolato tra i livelli direzionali del sistema sanitario e le Autonomie locali. Per ciascun organismo sono definite le competenze, le funzioni e gli strumenti a disposizione. Si tratta di un sistema essenziale per arrivare a identificare obiettivi comuni e condividere le responsabilità del nuovo Sistema sanitario. A questo scopo rivestono un ruolo decisivo gli strumenti di programmazione che devono assumere realmente un ruolo attivo e vincolante, creando il necessario e corretto legame tra gli organismi di governance istituzionale e le strutture organizzative gestionali. Infine la ridefinizione dei distretti sanitari, che potranno essere ridisegnati entro confini diversi. Mi pare che di questa eventualità non sia adeguatamente approfondita e governata da parte dei nostri territori, ma è anche qui che si gioca il futuro della sanità locale e il suo corretto funzionamento. Per la Versilia si aprono tre scenari: quello della conferma dell’attuale confine definito dai territori Asl, un distretto unico con parte dell’Asl Lucca, oppure unirsi con la Asl di Massa Carrara. La decisione sulla definizione dei confini del distretto di fatto riorganizza le funzioni aziendali in una diversa dimensione e implica la necessità di riavvicinare la sanità alle comunità e ai cittadini. L’organizzazione degli ambiti territoriali dovrà necessariamente evolvere e rafforzarsi in modo da esprimere una reale capacità di costruzione delle nuove reti di cura, senza tuttavia perdere il senso di appartenenza alla comunità locale. Su questi quattro temi, rete ospedaliera, servizi territoriali, governance e ridefinizione del distretto, deve essere messo in atto una discussione più larga possibile anche nell’ottica di una partecipazione attiva del cittadino: ogni decisione in merito dovrà essere ben ponderata, vista l’importanza strategica che ne consegue”. 

“Dobbiamo uscire dai normali ambiti tecnico politici delle Asl – le considerazioni conclusive – si torni tra la gente e si provi a fare un salto di qualità in termini di innovazione, da una parte per rilanciare il sistema salute della nostra comunità, dall’altra per avere un ruolo attivo e propositivo del territorio della Versilia rispetto a questi temi per non subire decisioni prese da altri che appaiono a questo punto inevitabili. Con estrema attenzione e disponibilità deve essere perseguito un nuovo, e delicato, punto di equilibrio che per una amministrazione comunale rappresenta la base di azione per esercitare la tutela dei diritti di salute dei propri cittadini”.