S. Anna, un’istituzione per il Parco della Pace

3 febbraio 2016 | 15:05
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S. Anna, un’istituzione per il Parco della Pace

Oggi (3 febbraio) il Consiglio regionale ha scelto il modello di gestione per il Parco della Pace di Sant’Anna. Si tratta di una nuova istituzione costituita dal Comune di Stazzema, nel cui organo di amministrazione siederà un rappresentante della Regione. Il nuovo organismo dovrà costituirsi entro un anno dall’entrata in vigore della legge e il Comune di Stazzema continuerà a percepire il contributo per la realizzazione di iniziative e manifestazioni che abbiamo come finalità l’esaltazione dei valori storici e civili, dei quali è simbolo la frazione di Sant’Anna.

E’ stato il presidente della commissione Sviluppo economico, Gianni Anselmi, (Pd), ad illustrare il testo in aula, ricordando che la legge regionale del 2002 prevedeva per la gestione del Parco nazionale della pace la costituzione di una fondazione, della quale era parte integrante il Museo storico della Resistenza. Il Museo è stato però riconosciuto nel maggio scorso come bene demaniale di interesse culturale, inalienabile ed indisponibile. Per questo il Comune di Stazzema non può più conferirlo nel patrimonio della fondazione, che non risulta più il modello di gestione più adatto.
Si è dunque pensato ad una diversa forma, l’istituzione appunto, prevista dal testo unico degli enti locali come ente strumentale. La Regione Toscana parteciperà con un proprio rappresentante nell’organo di amministrazione e garantirà nel frattempo il contributo annuale per le attività
Il voto favorevole del gruppo M5S è stato dichiarato da Irene Galletti, sia per la soluzione tecnico giuridica individuata, sia per i valori che ne sono alla base. “E’ un patrimonio non solo toscano, non solo italiano – ha detto – ma dell’umanità”.
Il contributo, come era previsto nell’ipotesi di Fondazione, verrà poi destinato alla nuova istituzione. Da un esame congiunto fra Comune e Soprintendenza regionale ai beni architettonici e paesaggistici, è emerso il regime di tutela, ai sensi del Codice nazionale, per il Museo storico della Resistenza che non può essere conferito al patrimonio della Fondazione. Da qui è nata la necessità di individuare ed istituire un diverso strumento di gestione, mantenendo intatte le finalità statutarie del Parco. Il consigliere regionale Stefano Baccelli è intervenuto stamani in aula durante la presentazione della legge che istituisce il nuovo organo gestore del Parco: “Questa proposta di legge – spiega Baccelli- è molto attesa da parte dei pochi superstiti della strage di Sant’Anna, dai famigliari delle vittime e dall’associazione Martiri di Sant’Anna. E’ finalmente la definizione di un modello di gestione che consente di valorizzare parco, uno strumento quindi necessario e che andrà bene utilizzato”. Il consigliere Baccelli ha poi rievocato i drammatici fatti di quella mattina del 12 agosto 1944 spiegando: “la nostra memoria storica è importante e fondamentale per salvaguardare l’odierna democrazia che non ci è stata data per sempre e non si alimenta spontaneamente, ma che deve essere conquistata quotidianamente. Per questo non comprendo come mai non ci sia stata l’unanimità in commissione su questa legge, ma un voto contrario della Lega Nord”. Sant’Anna di Stazzema è una delle stragi emblematiche di quel tragico periodo, un evidente episodio di quella guerra totale ai civili che fece parte dell’ideologia nazifascista. Non fu una battaglia contro armati. Furono, infatti, scientemente trucidate 560 persone, donne, anziani e 130 bambini. La dicitura Parco della Pace fu scelta per dare un contributo senza pregiudizi ideologici. “La valorizzazione del Parco – conclude Baccelli – non riguarda solo i superstiti, perché la memoria è un’attività essenziale per tutti noi, che non può esaurirsi nella posa di monumenti o nella costruzione di mausolei, ma deve essere pratica costante, portata avanti a 360 gradi con iniziative concrete e frequenti, non solo per onorare le vittime incolpevoli di una tragedia, ma per il futuro della nostra stessa comunità”.
“Nessuno contesta i fatti accaduti ed il loro valore storico – ha replicato Jacopo Alberti (LN) – Siamo contrari ad un meccanismo di gestione, che assorbe soldi pubblici distratti alle reali necessità dei cittadini, per tenere in piedi apparati politico burocratici del tutto inutili”.
“Quei soldi ‘distratti’ sono tra i finanziamenti pubblici spesi meglio” ha replicato a sua volta Marco Niccolai (Pd), sottolineando la necessità di conservare la memoria di quanto accaduto. “Quei valori di libertà e di rispetto della persona – ha aggiunto – devono essere assolutamente promossi”.
“Non contestiamo il ricordo e la memoria – ha dichiarato Elisa Montemagni (LN) – Contestiamo qualcosa di diverso. E assurdo creare un ente, con i soldi dei cittadini, per fare qualcosa che già si fa”.
“Invito alla massima pacatezza ed al rispetto per i 560 morti, donne, vecchi e bambini, colpiti da un lanciafiamme in Chiesa – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – Qui si sta creando un’istituzione, non un nuovo ente, con dipendenti di un comune, che supera di poco i mille abitanti”.
Giani ha ricordato che la creazione di questo ente è stata richiesta in più occasioni, anche di fronte al presidente del Senato Pietro Grasso, “con gli occhi pieni di lacrime”, da Enrico Pieri, presidente dell’Associazione Martiri di Stazzema. “Il piccolo comune sta facendo tutto quanto può – ha aggiunto – Occorre uno strumento organizzativo, basato sul volontariato e su dipendenti comunali, con costi sostanzialmente nulli, che razionalizzi gli interventi”.
Il voto favorevole del gruppo Toscana-Si è stato dichiarato da Paolo Sarti, secondo il quale il nostro paese sta perdendo la memoria in vari campi e deve essere “richiamato al ricordo della stupidità della guerra, che non ha senso mai, da qualunque principio si parta”. Per fare questo, a suo giudizio, occorre investire dei soldi ed occorre qualcuno che se ne occupi.