A Villa Gori la mostra delle opere del Comune di Massarosa

Il 27 febbraio si inaugurerà nelle sale espositive di Villa Gori a Stiava la mostra dal titolo La collezione comunale, opere di proprietà del Comune di Massarosa il cui nucleo è costituito dalle acquisizioni ottenute con il premio Beppino Cosci, che ha avuto inizio nel 1956 a Stiava.
“Per la prima volta – spiega il consigliere delegato alla cultura Federico Pierucci – verranno esposte al pubblico le innumerevoli opere facenti parte della collezione d’arte del comune di Massarosa, accumulate negli anni a partire dal dopoguerra, e realizzate da alcuni fra i più grandi artisti del panorama versiliese e non solo.
“L’organizzazione della manifestazione – spiega Arturo Lini vice presidente di Dea Arte che ha curato l’organizzazione della mostra – ruotava intorno al poeta e pittore Mario Cosci e al pittore Ernesto Altemura, finché nel 1964, divenuto premio Comune di Massarosa, l’intera gestione organizzativa passò all’amministrazione comunale. La sede dei successivi concorsi, dopo i primi tenuti presso la scuola elementare di Stiava, fu trasferita e fissata, di volta in volta, nelle strutture pubbliche presenti nelle varie frazioni del comune, coincidenti quasi sempre con gli edifici scolastici, svolgendo in questo una funzione didattica e divulgativa delle tradizioni e linguaggi figurativi”. “Le successive edizioni del premio – prosegue – passarono poi all’amministrazione comunale di Massarosa che seppe continuare il cammino di quell’iniziale proposta, ampliandola con una formula che introduceva anche l’organizzazione di rassegne dedicate ai vincitori delle precedenti edizioni. Andando oggi a scorrere i nomi di quei vincitori si resta stupiti dalla lungimiranza di quelle commissioni giudicanti delle quali fecero parte pittori come Eugenio Pardini, Morando, Loffredo, Farulli, critici d’arte come Mario De Micheli, Tommaso Paloscia, letterati come Dino Carlesi e Piero Santi, che presero parte alle sessioni delle diverse giurie.
Durante gli anni di attività del premio fu un susseguirsi di riconoscimenti per la giovane scuola versiliese che negli anni seguenti si sarebbe distinta, nella scia di una figurazione seguita all’opera di Lorenzo Viani: Serafino Beconi, Renato Santini, Eugenio Pardini, Virginio Bianchi, Ernesto Altemura, Uberto Bonetti, Fausto Maria Liberatore, poi Giuseppe Giannini, Giuseppe Martinelli e Carlo Antonio Luporini, rappresentanti quest’ultimi di quel ‘realismo esistenziale’ che proprio in quegli anni a Milano iniziava la sua breve e intensa stagione. Altri pittori aggiungono poi il proprio nome a quella lista: Luca Alinari, Mario Madiai, Gianfranco Pogni, Tista Meschi, Maria Stuarda Varetti, fino ai più giovani che validamente proseguiranno quella tradizione. La mostra, organizzata dalla Dea Arte associazione culturale che ha sede a Massarosa, diventa dunque occasione unica per ripercorrere l’incanto di un periodo fecondo di opere e talenti pittorici, al quale si aggiungono poi donazioni più recenti fino alla composizione di un mosaico che è celebrazione di un’arte che sempre saprà risorgere dalle proprie ceneri”.