Medaglia a ex Ss, Stazzema solidale con Marzabotto

5 marzo 2016 | 09:43
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Medaglia a ex Ss, Stazzema solidale con Marzabotto

Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona e il presidente dell’associazione martiri di Sant’Anna Enrico Pieri scrivono una lettera al sindaco di Marzabotto Romano Franchi e al presidente del comitato onoranze ai Caduti di Marzabotto Walter Cardi per esprimere solidarietà di fronte alla notizia della medaglia concessa ad uno degli autori dell’eccidio di Monte Sole. “Leggiamo con stupore – si legge nella lettera -, ma non troppo vi confessiamo, della consegna da parte della municipalità di Engelsbrand nel Baden Wurttenberg di una medaglia d’onore a Wilhelm Kusterer, ex Ss, che nell’autunno del ’44 si trovava lì a Marzabotto, dove si consumava uno dei più atroci crimini contro i civili italiani da parte dei tedeschi. Lui, uno di coloro che faceva parte di quella maledetta Divisione venuta in Italia con lo scopo preciso di uccidere civili e seminare morte e terrore tra le persone inermi che non imbracciavano un’arma e avevano la sola colpa di essere italiani”.

“A settanta anni di distanza – aggiungono il sindaco e Pieri – abbiamo visto amnistiati tutti i fascisti che si resero colpevoli con gli alleati nazisti di questi crimini, abbiamo visto condanne per i responsabili commutate in ergastoli e poi in grazie. Abbiamo conosciuto la triste e dolorosa pagina degli occultamenti dei fascicoli che potevano far svolgere rapidi processi senz’altro più efficaci di quelli che si poterono svolgere con sessanta anni di ritardo che consentirono comunque, la definizione di una verità giudiziaria. Si è consentito a questi massacratori delle nostre genti, madri, fratelli, sorelle, amichetti di gioco, padri, nonni, di vivere esistenze serene senza dover pagare per le proprie responsabilità. Colui che guidava il massacro di Sant’Anna di Stazzema, Anton Galler, un fornaio, morì negli anni ’90 nel Buen retiro che si era costruito dopo la guerra sulla Costa Brava, come fosse un personaggio del libro di Clara Sanchez. Da anni alcuni storici hanno lodato la Germania che avrebbe saputo fare i conti con le proprie responsabilità storiche del Nazismo e da anni le nostre comunità hanno iniziato rapporti di collaborazione con la Repubblica Federale Tedesca e per quanto riguarda Stazzema anche con il Land del Baden Wurttenberg che non più di un mese fa era a Sant’Anna di Stazzema all’inaugurazione della ristrutturazione della piazza della Chiesa finanziata proprio con i fondi di quel Land che aveva voluto riparare, per così dire, alla archiviazione del procedimento da parte della Procura di Stoccarda dell’ottobre 2012. Tra qualche giorno ci accingiamo a conferire la cittadinanza benemerita all’avvocato Gabriele Heinecke che per anni si è battuta per lo svolgimento di un processo in Germania sulla strage di Sant’Anna di Stazzema. I cavilli, le archiviazioni, la dilazione dei tempi, ha fatto sì che alla fine anche l’ultima SS Gerhard Sommer, già condannata dal Tribunale Militare della Spezia, non potrà essere processata. Per questo, caro Sindaco e caro Presidente, non c’è stupore, ma tanto sconcerto e rabbia per quella onorificenza: la fine della guerra non può aver cancellato le azioni di questi criminali, che seppur non condannati da un tribunale tedesco, per noi si configurano come tali. Nei prossimi giorni anche per i rapporti che ci legano al Land del Baden Wurttemberg, scriveremo al presidente Winfried Kretschmann e al sindaco di questo piccolo borgo, che per dimensioni potrebbe essere quello di Stazzema o Marzabotto, e che ha inteso definire quest’uomo un cittadino modello. Avremmo voluto leggere prima del suo pentimento per gli orrori che ha commesso, e magari vederlo in un Tribunale, prima che si potesse giudicarlo degno di una qualsiasi benemerenza o poterlo giudicare come uomo retto. Stazzema, i superstiti ed i familiari delle vittime, vi sono vicini nella battaglia della memoria che questi episodi rendono più difficile. Ma alla fine vinceremo noi e costruiremo sulla verità quell’Europa dei popoli che era il sogno dei padri delle istituzioni europee, senza spazio per i revisionismi e le false verità storiche. Vi giunga il più alto segno della nostra solidarietà”.