Orietta Berti ha aperto Due Voci e una Chitarra

12 marzo 2016 | 12:24
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Orietta Berti ha aperto Due Voci e una Chitarra
Orietta Berti ha aperto Due Voci e una Chitarra
Orietta Berti ha aperto Due Voci e una Chitarra

Tanti applausi hanno salutato Orietta Berti, prima ospite di un’edizione che Marino Bartoletti ideatore e conduttore della kermesse e Franca Dini, organizzatrice della rassegna hanno voluto declinare interamente al femminile. Il teatro comunale di Pietrasanta ieri 11 marzo ha ospitato la prima serata di Due Voci e una Chitarra.

Una serata fatta di emozioni, canzoni, applausi scroscianti e standing ovation, preludio delle prossime date da segnare in calendario di cui saranno ospiti due grandi signore della musica: Iva Zanicchi il 15 aprile e Gigliola Cinquetti il 6 maggio. Intelligente, ironica, dolce e soprattutto coerente con se stessa e con il suo talento, “l’usignolo di Cavriago” si è raccontata di fronte a una platea gremita di persone. Due ore intense di aneddoti, momenti di vita personale, storie, retroscena che hanno segnato gli oltre 50 anni di carriera che la “capinera dell’Emilia” festeggia proprio quest’anno. Ma soprattutto di musica e canzoni, cantante con la tecnica e la passione proprie dei veri professionisti e quel talento straordinario che è la sua splendida voce. “Volevo diventare una maestra d’asilo oppure fare la hostess – ha raccontato Orietta Berti – invece mio papà amava molto la musica lirica, si sentiva un tenore mancato perché aveva dovuto sospendere gli studi per aiutare la famiglia e riversò tutta la sua passione su di me. Avevo poco più di sette anni e lui mi portava già a fare della audizioni: voleva che diventassi un soprano, ma la mia voce era ovviamente troppo acerba. In seguito, quando mio papà venne a mancare, ho iniziato a frequentare da sola i concorsi di musica leggera. Volevo dargli questa soddisfazione. Fu così poi incontrai il mio pigmalione Giorgio Calabrese”. Così è iniziato il racconto di Orietta Berti, guidato dalle domande di Marino Bartoletti, elegante e competente Maestro di cerimonia che come sempre è riuscito a trasformare il teatro di Pietrasanta in un salotto intimo e amichevole. “Il successo per me è stata una cosa assolutamente inaspettata. Non ho mai fantasticato e non mi sono mai illusa troppo nella vita. Ricordo che nel ’65, arrivata alla stazione di Reggio Emilia da Saint Vincent, trovai alla stazione un sacco di gente. Pensai: guarda quanta gente, ma erano tutti i miei amici, tutto il mio paese che era venuto alla stazione a prendermi. Avevo vinto il disco per l’estate ed è lì che cominciata l’avventura”.
“Poi – ha proseguito – ho avuto la fortuna di andare a fare un provino in una casa discografica dove nello staff non c’era neppure un italiano, erano tutti tedeschi. Loro volevano una cantante che cantasse la vera melodia italiana. I miei produttori facevano ascoltare le canzoni agli operai della fabbrica della Philiphs in Germania e poi gli chiedevano quali erano quelle piaciute di più. Facevano una specie di sondaggio. Del resto i miei produttori erano tedeschi e ragionavano con la testa più che con il cuore. Mi hanno sempre consigliata bene, ma dietro di me c’era sempre mio marito Osvaldo che mi ha sempre supportata. Un marito, un amico, un protettore che è sempre al mio fianco così come i miei figli Omar e Otis”. E poi la partecipazione insieme a Ornella Vanoni a Sanremo, con il diciassettenne Massimo Ranieri prima a Sanremo con Quando l’amore diventa poesia e al Cantagiro con Rose rosse. Un racconto intervallato dalle tante belle canzoni che hanno segnato la carriera di Orietta: Tu vo fa l’americano, Tu sei quello, i brani di Suor Sorriso, Io ti darò di più, Quando l’amore diventa poesia incisa recentemente dal Volo, fino ad arrivare agli anni ’70 con due canzoni estremamente significative, Fin cha la barca va e Via dei ciclamini, brano apparentemente leggero che affronta però un tema importante come quello della prostituzione. E poi ancora Grande, grande, grande e l’emozionato omaggio a Luigi Tenco con Io che amo solo te e a Sergio Endrigo con Se stasera sono qui.
In sala tra i tanti ospiti e sponsor della manifestazione c’era anche il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni primo ad alzarsi per accogliere con una emozionante standing ovation la commovente interpretazione de Il nostro concerto.
Una carriera quella di Orietta Berti, lunga 50 anni e raccolta in un cofanetto contenente ben 109 canzoni insieme all’inedito Dietro un grande amore che dà anche il titolo all’album. “Con questa canzone dopo 50 anni di carriera ho fatto il mio primo video musicale. Lo hanno fortemente voluto fare dei ragazzi bravissimi che lavorano con Jovanotti e Laura Pausini. E a metà mese ne farò anche un altro. Amo il mio mestiere e non ho intenzione di fermarmi”.
Le serate di Due voci e una Chitarra sono sostenute dal comune di Pietrasanta e promosse dalla Fondazione Versiliana con il coordinamento del direttore artistico Massimiliano Simoni nell’ambito del progetto S.T.Art Grandi Eventi.