
Cinque Stelle, protesta contro il piano strutturale in gestazione a Forte dei Marmi da cui, a detta dei pentastellati, emergerebbero una serie di questioni “disarmanti”. “Si ipotizza la realizzazione di una previsione di una zona artigianale a Vaiana – dice il M5S – Viene da chiedersi quali siano i motivi per tale previsione, visto che nella zona artigianale esistente a mare di via Vico e lungo via Provinciale, ci sono vari edifici artigianali attualmente abbandonati, che sull’ex motonautica Tonini in via Vico (costruita a suo tempo come edificio artigianale) è stata permessa una diversa destinazione solo due anni fa dalla attuale giunta Buratti-Molino, per non dire dei vari fabbricati ad uso artigianale esistenti a due passi in via Ciocche attualmente in disuso, o quelli al Portone (Pietrasanta) vuoti. Che senso ha prevedere nuovi edifici artigianali quando ve ne sono un numero elevato attualmente in disuso sia sul territorio di Forte che molto vicini in Comune di Seravezza (a neppure un chilometro) e di Pietrasanta? Non sarebbe meglio usare i volumi esistenti evitando nuove cementificazioni?”.
“Si prevede – proseguono i cinque stelle – la realizzazione della prosecuzione della via Emilia fino al Comune di Montignoso, per un accordo tra Buratti e Buffoni: Forte dei Marmi prevede la viabilità di accesso alla nuova zona cantieristica di Montignoso prevista lungo il Versilia a confina con Forte dei Marmi: ma non ci si é sempre detti contrari a far sorgere a confine con il ns Comune insediamenti che possano portare inquinamento e rumore? Non ci si rende conto che una nuova darsena e capannoni per cantieristica lungo il Versilia ed a confine con Forte rischiano di apportare inquinamento da idrocarburi nel fiume e nel mare con le conseguenti ricadute negative per la balneazione, ed inquinamento acustico, per non parlare dell’inquinamento da Co2 e da polveri sottili se la viabilità in progetto proseguisse anche per Massa?”.
“Il MeetUp della Versilia Storica invita tutti i cittadini di Forte – chiudono i “grillini” -a riflettere sulla negatività delle ipotesi contenute nel piano strutturale attualmente in discussione e ad opporsi a tali ipotesi per salvaguardare il proprio territorio dalla cementificazione e dall’inquinamento”.