Ndoye (Filcams): “Viareggio non si sottragga al dovere di accoglienza dei profughi”

“Viareggio è la perla del tirreno e pur essendo in dissesto, non può sottrarsi dal dovere di solidarietà umana e civile dell’accoglienza dei profughi”. La pensa così Daouda Ndoye, membro del direttivo della Filcams Cgil di Lucca.
“E’ come se un malato che entra in ospedale – prosegue – non viene fatto entrare perché c’è un problema tecnico. Viareggio non si può tirare indietro, ma deve partecipare insieme a tutte le altre comunità ed in proporzione ai numeri all’accoglienza. Si parla di onorare quegli altissimi valori, civili ed anche religiosi, che sono parte fondante dell’identità della nostra comunità, per contribuire a rinsaldare e rilanciare i principi a base della Costituzione e dell’Unione europea, anche se alcuni paesi provano a non onorarla”.
“Quello che accade in molti paesi del sud del mondo – dice il sindacalista – è un autentico dramma epocale che non può lasciarci indifferenti. L’imprescindibile dovere umanitario di accogliere chi è costretto a lasciare il proprio paese, comprendo che debba essere attuato secondo criteri di sostenibilità sociale per le comunità ospitanti, di qualità dei servizi offerti, di rigore e controllo degli aventi diritto al fine di garantire la sicurezza di tutti. E le prefetture, i Comuni, la chiesa, le associazioni di volontariato stanno sviluppando il proprio impegno seguendo questi indirizzi. Malgrado ciò, è noto che nelle comunità ci sia qualche preoccupazione, alimentata anche da alcuni fatti di cronaca e che ha anche delle valide ragioni. Sicuramente va coniugata la politica dell’accoglienza con le problematiche della sicurezza e nel contempo informare puntualmente i cittadini sulle modalità di attuazione degli interventi nei singoli territori, evitare forme di sfruttamento e di abuso che si annidano anche in alcuni che fanno accoglienza per business. Credo che l’informazione, la conoscenza ed il controllo siano elementi indispensabili nella gestione di ‘emergenze’ di questo rilievo. Comprendo e capisco che sia difficile, ma non condivido invece l’intervento di quella politica che, partendo da una legittima preoccupazione dei cittadini e da una situazione di disagio economico, alimentata da paure ed egoismi cerca di tirarsi indietro”.