
Mettere un freno all’accoglienza migranti senza affidarsi “a progetti diversificati”, un modo, sostiene la Lega Nord di Viareggio, per far arrivare “richiedenti asilo in modo esponenziale”. Così si esprimono Maria Pacchini e Alfredo Trinchese riferendosi alle politiche in tal senso adottate dall’amministrazione comunale. “La politica di accoglienza dei nuovi migranti che la Prefettura ha destinato alla nostra città, viene incanalata dalla nostra amministrazione, nel reperimento di alloggi ‘dal mercato immobiliare’ e cioè da privati consenzienti che, a scopo di lucro, offrono i propri immobili senza se e senza ma a tale scopo, vincolandoci a una sorta di gratitudine per il non ritrovarci qualche bene, magari creduto indisponibile, adibito a centro di smistamento”, dicono.
“Facendo un pò di conti, a Viareggio – proseguono Pacchini e Trinchese -, di migranti ne abbiamo 49, se ne arrivano 30 o 40, restiamo sotto la soglia dei 106 che ci spettano, perché i 19 gestiti dall’Arci, non fanno cumulo, così, progetto diversificato più, progetto diversificato meno, viene da chiedersi se a forza di progetti diversificati, il numero può diventare esponenziale. Non rifiutiamo ovviamente gli aventi diritto di asilo che, per per il riconoscimento dello stesso devono necessariamente avere dei requisiti particolari, ma ci spaventa fortemente l’accoglienza ‘e poi si vedrà’ solo perchè la tensostruttura della Croce Rossa non può contenerne altri. Neanche il nostro Paese può contenerne altri, ma questo non pone fine alla questione. Soprattutto perchè non sono gli spettanti all’asilo politico, a trovarci contrari, cioè una sparuta percentuale tra tutti coloro che fanno domanda, ma tutti quelli che, spesso non censiti e clandestini vediamo nella nostra Città, che hanno pretese impossibili, date le condizioni di insostenibilità all’accoglienza che Viareggio per ragioni di lavoro, civili e sociali oggi offre”.