A Villa Argentina il focus sui lavori dell’architetto Zada Hadid

Domani (14 aprile) alle 17 – a Villa Argentina si alza il sipario sul ciclo d’incontri e proiezioni dedicati alle molteplici relazioni che intercorrono fra cinema, design, architettura e arte contemporanea nell’ambito della mostra Marco Bellocchio. La pittura dietro l’obiettivo inaugurata sabato scorso e aperta fino all’1 maggio.
L’iniziativa, curata da Alessandro Romanini, è promossa dalla Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta in collaborazione con il Lucca Film Festival e la Provincia di Lucca. L’incontro inaugurale sarà dedicato all’architettura e alle corrispondenze con l’immaginario cinematografico (in particolare quello dello sci-fi generato dalle utopie futuriste) e coglierà l’occasione per rendere omaggio a Zaha Hadid, l’architetto anglo-irchena scomparsa lo scorso 31 marzo.
L’architetto nata a Baghdad nel 1950 racconta in un documentario costituito da una lunga intervista a lei e ai suoi più stretti collaboratori, clienti e colleghi, supportato da immagini d’archivio, la sua poetica, la sua formazione e la sua carriera e soprattutto illustra i principali progetti che l’hanno resa celebre a livello internazionale.
Laureata prima in matematica all’American University di Beirut e poi in architettura a Londra, dove ha incontrato suoi futuri e famosi colleghi come Rem Koolhas, Elia Zenghelis e Bernard Tschumi, Zaha Hadid, è stata anche la prima donna a ricevere il prestigioso Pritzker Prize nel 2004.
“Leonessa tra i Leoni” come si definisce nell’intervista che dà anche il titolo al documentario, la Hadid, sin dai suoi esordi ha concepito e realizzato architetture fluide e apparentemente fragili, figlie di Malevic e del Costruttivismo russo, in un contesto storico in cui il post-modernismo imperversava ovunque.
Tra le sue opere si ricordano il campus Vitra di Weil am Rhein (Germania) e il Terminal intermodale a Strasburgo (Francia), passando per il Maxxii a Roma e l’Opera di Guanzhou in Cina per arrivare al recente Messner Mountain Museum a Plan de Corones (Italia) e l’Eli and Edythe Broad Art Museum a East Lansing, in Michigan.
Zaha Hadid, nel corso dell’intervista, racconta vari aspetti professionali: la dura gavetta che una professionista come lei ha dovuto sostenere prima di affermarsi in un settore professionale dominato da uomini e, soprattutto, illustra la costruzione di un brand, di uno stile come il suo, che si è esteso dall’architettura e ai grandi masterplan urbani fino al design, alle scarpe, agli abiti e all’arredamento.
I successivi due incontri con proiezione – dedicati a moda e design e, infine, all’arte contemporanea e al cinema – si terranno il 21 e il 28 aprile sempre alle 17. L’ingresso è gratuito.
Per info 0584.48881 – musei@provincia.lucca.it