
A settanta anni di distanza, riaffiorano gesta eroiche, compiute durante la strage di Sant’Anna, come quelle di don Innocenzo Lazzeri, del dottor Mario Lucchesi e dei coniugi Giuseppe Maria Rossi che salvarono una famiglia ebrea, gli Sraffa di Pietrasanta, dalla carneficina. I loro nomi saranno scritti sulla parete nel Giardino dei Giusti. Una storia portata alla luce dal volume Voci di donne a Sant’Anna di Stazzema di Marco Piccolino, studioso di neuroscienze ed ex professore universitario, e portata a conoscenza della Yad Vashem, dallo stesso Piccolino permettendo di tributare il giusto omaggio ad atti di generosità che non possono essere dimenticati.
Don Innocenzo Lazzeri morì a Sant’Anna in mezzo alle 560 vittime, a trentatré anni. Era il pievano di Farnocchia. Fin dagli inizi della guerra era stato posto sotto osservazione per aver dato ospitalità a una famiglia di ebrei. Per ricordare l’alto profilo di Don Innocenzo Lazzeri l’assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Pietrasanta dedica martedì (19 aprile), alle 10, nel Chiostro di Sant’Agostino, un momento di approfondimento con gli interventi del professor Berto Corbellini Andreotti, di Don Danilo D’Angiolo e il ricercatore di storia locale Giuseppe Vezzoni. Porteranno il loro saluto il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni e l’assessore Simone Tartarini. Hanno già aderito all’invito le classi V dell’istituto Don Lazzeri – Stagi: un centinaio di studenti.