Frazionamento polo nautico, Fiom: “La fiera dell’ipocrisia”

23 aprile 2016 | 15:21
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Frazionamento polo nautico, Fiom: “La fiera dell’ipocrisia”

Sul frazionamento del Polo Nautico la fiera dell’ipocrisia. La pensa così la Fiom Cgil, che torna sull’argomento: “Caro sindaco, si divide una concessione nata per garantire lo sviluppo e l’occupazione della Darsena senza nessuna garanzia nemmeno per chi attualmente ci lavora – dice il sindacato –  Ci chiediamo: perché si è scientemente evitato qualsiasi confronto con il sindacato per il supposto piano industriale, si aveva paura che avremmo potuto dimostrare che si trattava di carta straccia? Perché si vuole giocare con le parole parlando di subingresso (termine tecnico) senza utilizzare i termini usati anche in precedenti delibere? Cosa si pensa di nascondere?”.

“Intuivamo e potevamo anche comprendere che l’assessore Valter Alberici non fosse ferrato nel codice della navigazione – prosegue Fiom – ma pensavamo che almeno il dizionario della lingua italiana potesse maneggiarlo. Frazionamento significa “suddivisione di un intero” che è appunto quello che Comune e Regione hanno deciso per l’area Polo Nautico. Per non allarmare i cittadini ed in particolare chi ha a cuore gli interessi (pubblici) del porto, è riuscito a far sogghignare l’intera città. “Investimenti e nuova occupazione” dice. Fortunatamente il tempo e i dati smascherano sempre le bugie. Purtroppo quando la realtà sarà svelata si rischia che sia troppo tardi. Leggendo degli interventi dei diretti interessati non si può che assumere un fatto su tutto: non vi è nessun interesse per l’occupazione a Viareggio. Lo avevamo già notato nei mesi scorsi, quando sollecitammo senza risultati l’amministrazione a prendere contatti con la proprietà per evitare l’esodo da Viareggio della storica Ponsi, oggi lo rimarchiamo per la scelta dello spezzatino per quanto riguarda la concessione del Polo Nautico”.
“Nel caso di specie non si è volutamente guardato dentro all’area del Polo Nautico – dice il sindacato – a come è stata fin qui utilizzata, alle parti abbandonate all’incuria, alle parti non destinate propriamente alla costruzione di imbarcazioni, agli spazi privatizzati delle aree demaniali con le barriere new jersey. Non si è guardato agli occupati attuali, alla loro distribuzione e condizione, al rispetto degli accordi sottoscritti tra l’altro dalla stessa amministrazione, che dovevano garantire buona e stabile occupazione e mai rispettati dagli “occupanti” le aree del Polo Nautico. Oggi, si legge che il beneficiario dell’annunciato frazionamento (Cnv) rivendica un diritto proprietario addirittura sul terreno della concessione, ci sembra una cosa incredibile dato che l’area è del demanio e quindi di tutti; o forse c’è ancora qualche cosa che non sappiamo? Tra l’altro si parla di costruzioni di palazzine e modifiche allo stabile già occupato dallo stesso da oltre 10 anni (sono del demanio?). E’ cambiato anche il piano regolatore? Sono da prevedersi scelte del Comune ad personam? Sia chiaro, noi non siamo contro gli investimenti e siamo per maggiore occupazione, ma vorremmo davvero sapere: cosa è cambiato dallo scorso gennaio 2015 ad oggi? Lo scorso anno non vi erano le condizioni”.
“E’ una domanda – conclude il sindacato – che rivolgiamo non solo al sindaco di Viareggio, ma anche alle forze politiche presenti in consiglio comunale, perché le responsabilità, per questa ed altre scelte che riguardano i beni pubblici su cui il Comune ha il dovere di vigilare e decidere, non siano usati per fini o interessi che rischiano di essere molto particolari”.