S.Anna di Stazzema, inaugurata la nuova lapide per l’eccidio

Inaugurata oggi (25 aprile) nel 71esimo anniversario della Liberazione, la nuova lapide del monumento ossario di Sant’Anna di Stazzema, che riporta scolpiti i nomi dei martiri dell’eccidio nazista del 12 agosto 1944, 560 vittime, di cui solo 400 poterono essere identificate. La lapide precedente era stata spazzata via, sgretolata, da una tempesta di vento il 5 marzo 2015; nei giorni scorsi, con un elicottero dell’esercito, è stata riposizionata nel luogo originale. La cerimonia, coi gonfaloni dei Comuni della Versilia, si è aperta con la benedizione del delegato del vescovo, don Danilo d’Angiolo, poi c’è stato il taglio del nastro del viceministro Riccardo Nencini insieme al sindaco di Stazzema Maurizio Verona ed alcuni superstiti: due delle sorelle Pardini sostenevano il nastro tricolore.
“E’ il momento di ringraziare tutti – ha detto il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona – amministrazioni comunali, Spi Cgil, Regione Toscana, Governo e Mibac, l’associazione nazionale dei funzionari di polizia, le Anpi di tutta Italia e i cittadini che hanno contribuito. Grazie all’Esercito che, con un’operazione spettacolare ed impegnativa, ha materialmente ricollocato la lapide nei giorni scorsi con il trasporto in elicottero fino a Sant’Anna di Stazzema”. Verona ha ringraziato chi, a titolo gratuito, ha lavorato per il ricollocamento della lapide, un blocco di pietra di Cardoso. “Era importante – ha aggiunto – che quei nomi tornassero ad essere scritti nel luoghi in cui le vittime sono state sepolte: i numeri delle vittime, della strage di Sant’Anna e di tutte le stragi, senza i loro nomi rischia di farci dimenticare chi fossero quegli uomini e quelle donne che sono rimaste uccise”.
Riccardo Nencini in rappresentanza del governo ha tenuto l’orazione ufficiale. “In Toscana dovremmo dedicare il 25 aprile alle donne. La Toscana ha 287 comuni; uno su tre fu teatro di un eccidio durante la Seconda Guerra Mondiale. In Toscana ci fu Resistenza vera: non fu facile compiere quella scelta. Le donne rimasero nei poderi con i bambini e gli anziani e spesso furono uccise. Senza le donne il 25 aprile sarebbe zoppo: il loro ruolo fu determinante. Donne e uomini giovani, sui venti anni, che hanno compiuto una scelta senz’altro difficile ma che ha lasciato a noi la libertà, la Repubblica, la Costituzione e l’Europa. In Toscana nacque nel ‘200 la parola libertà; Dante parlò del libero arbitrio e la libertà è stata conquistata grazie alla Resistenza e a tutti coloro che per essa hanno combattuto e lottato”. Interventi, fra gli altri, anche di Enrico Pieri, presidente dell’Associazione martiri di Sant’Anna; Lorena La Spina, segretaria dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia; il presidente del Parlamento degli studenti della Toscana, Bernard Dika.