A Villa Argentina un incontro sull’arte povera

26 aprile 2016 | 14:26
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A Villa Argentina un incontro sull’arte povera

Continua il ciclo d’incontri dedicati al cinema e ai suoi legami con le altre discipline artistiche contemporanee ospitato a Villa Argentina. Giovedi (28 aprile) alle 17 il ciclo prodotto dalla Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta in collaborazione con il Lucca Film Festival – Europa Cinema e la Provincia di Lucca, curato da Alessandro Romanini, punta i riflettori su due movimenti artistici che hanno visto l’Italia in prima fila a livello internazionale.

La mostra Marco Bellocchio. La Pittura Dietro L’Obiettivo promossa dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca, ospitata nella villa, offre lo spunto per focalizzare l’attenzione su Arte Povera e Pop Art, movimenti solo apparentemente distanti, che hanno anzi visto molti artisti italiani partecipare attivamente a entrambi, in una sorta di scambio osmotico. L’incontro prevede la proiezione di filmati d’epoca, immagini d’archivio che ritraggono opere e artisti del periodo e soprattutto interviste ai protagonisti dei movimenti.
Artisti, galleristi, storici e critici d’arte, curatori, giornalisti e collezionisti animano un bel documentario curata da Beatrice Merz (figlia di uno dei protagonisti del movimento, il compianto Mario Merz ed ex direttrice del Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli) dedicato all’arte povera.
Il movimento che prende avvio nella mostra omonima curata nel 1967 alla galleria La Bertesca a Genova da Germano Celant si consacra nel 1969 con la mostra ospitata presso la Kunst Halle di Berna When Attitudes Becomes Form curata da Harald Szeeman.
I filmati proiettati contengono interviste ai principali protagonisti del movimento, da Michelangelo Pistoletto a Mario Merz, da Germano Celant a Leo Castelli, da Fabro a Kounellis, da Anselmo e Boetti a Gian Enzo Sperone per citarne alcuni.
Un salto nel passato che non solo ci illustra le opere dei principali artisti ma ci immerge nelle temperie culturale dell’epoca, mostrando il “dietro le quinte” e i tic di un’epoca fervida di sviluppi come quella del finire degli anni Sessanta.
Un altro affascinante salto nel passato è garantito dal materiale audiovisivo riguardante Mario Schifano, che assieme a Tano Festa e Franco Angeli, animarono la cosiddetta scuola di piazza del Popolo e il prolifico panorama artistico-culturale romano degli anni Sessanta, divenne punto di riferimento della Pop Art europea.
Schifano (1934-1988) è stato un artista multimediale, pittore ma anche regista e fotografo inesausto, ma anche musicista (creando addirittura una band, Le Stelle di Schifano con l’ex chitarrista dei New Dada Giandomenico Crescentini). Con il cinema ha intrattenuto un rapporto intenso, durato dal 1964 al 1970, votato a una variegata e militante sperimentazione. In particolare con Marco Ferreri (ma frequenta anche Pasolini e Fellini oltre a Moravia e Ungaretti) dopo aver frequentato a New York la Factory di Andy Warhol e gli animatori del New American Cinema Group. Per Ferreri nel 1967 realizza i titoli di testa e di coda del film L’Harem (l’artista presterà al regista il suo appartamento romano che diventerà il set del film Dillinger è Morto) e sarà il regista a facilitare il debutto di Schifano alla regia con la famosa trilogia per un massacro in cui compaiono personaggi come Carmelo Bene, Mick Jagger, Sandro Penna, Alberto Moravia e molti altri. Di questo e molto altro si parlerà nel corso dell’incontro a ingresso gratuito.
Info 0584.48881, musei@provincia.lucca.it, pressoffice@cavpietrasanta.it