A Villa Bertelli la metamorfosi da Apuleio a oggi nelle opere di Ciulla

4 maggio 2016 | 11:53
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A Villa Bertelli la metamorfosi da Apuleio a oggi nelle opere di Ciulla

Le peripezie del giovane Lucio trasformato in asino e del suo ritorno alle sembianze umane, insieme ai significati reconditi di questa avventura del II secolo D.C. arrivano a noi, oggi più validi che mai, con la mostra d’arte Metamorfosi e Magia, ospitata dalla Fondazione Villa Bertelli.

La rassegna, in programma dal 2 giugno al 4 settembre e organizzata in collaborazione con il Comune di Forte dei Marmi, contiene sculture, stiacciati e dipinti dell’artista siciliano Girolamo Ciulla ed è curata da Alessandra Belluomini Pucci, direttore scientifico della Gamc di Viareggio. Da Le metamorfosi di Apuleio, o L’asino d’oro – così come soprannominate da Sant’Agostino – a oggi, un percorso di 30 opere, attraverso l’idea stessa di identità e metamorfosi, voluta o imposta, che si fa sempre più contemporanea, facendo incontrare storia della letteratura e società attuale.
“L’interpretazione di Ciulla segue un processo originale che lavora la materia trasformandola in opere di potente suggestione: figure a tutto tondo, bassorilievi, disegni, riconsegnano la forza della natura e la vitalità della figura umana attraverso una tecnica personale che prima decompone la forma per poi restituire l’immagine, dove tocchi di colore e l’applicazione di materiali diversi muovono e rendono viva la composizione con giochi di contrasti, di pieni e di vuoti”, racconta la curatrice Alessandra Belluomini Pucci, che aggiunge: “L’artista è cittadino del mondo, ma quanto più il suo lessico è raggiungibile e apprezzato da culture e popoli diversi, tanto più deve richiamare le proprie origini per non incorrere nell’universalismo prodotto dall’appiattimento del mondo contemporaneo. Il linguaggio dell’artista, manifestatosi nel profondo, supera i particolarismi delle diverse culture, se, nel contempo, conserva ed esprime i caratteri della sua matrice originaria, affondando le radici nel terreno su cui si è formato: più egli si sente cosmopolita, più ha necessità di celebrare la sua identità e la sua storia personale e Girolamo Ciulla esprime questa esigenza in una dimensione e in una armonia singolare. Le sue opere ne fanno emergere nitida la sicilianità, così intrisa delle suggestioni dei miti della Magna Grecia, delle raffinate riflessioni delle civiltà antiche, concretizzandosi in quella tipica insularità che alimenta sogni lucidi e sensuali, passioni dell’intelligenza e della fantasia”. La mostra di Girolamo Ciulla è corredata di catalogo con testi redatti dalla curatrice Alessandra Belluomini Pucci per conto della Fondazione Villa Bertelli.