
Piano Tari a Viareggio, i dubbi del Partito Democratico: “Nel consiglio comunale di ieri – spiegano dal Pd – è stata approvata la delibera del piano finanziario relativo alla Tari, con un emendamento, voluto dal sindaco, che abbassa a 16.700 tonnellate il quantitativo di rifiuti non differenziati da inviare all’impianto di Pioppogatto. Questa nuova previsione non è supportata da dati oggettivi e rischia di far lievitare i costi. Il tutto dovuto alla mancata approvazione della tariffa entro il termine previsto dalla legge. In specifico, Sea nel suo piano originale prevedeva un totale di rifiuti conferiti a Pioppogatto di 22mila tonnellate per il 2016 che la stessa amministrazione aveva prima ridotto a 19mila tonnellate e adesso appunto a 16.700. Ad aprile 2016 i rifiuti che Viareggio ha conferito a Pioppogatto sono 8mila tonnellate: dunque come sarà possibile centrare l’obiettivo della giunta che contraddice di fatto quello che dicono gli esperti di Sea?”.
“In secondo luogo Viareggio purtroppo, dal porta a porta attualmente in essere, raccoglie in media il 10 per cento in meno del comune di Camaiore – prosegue il Pd – Sarà possibile in tre mesi recuperare questo dato che si è consolidato negli anni? Preoccupa inoltre anche la differenza indicata nel piano finanziario sul costo dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati: 134 euro a tonnellata nel piano 2016, mentre quello previsto dal Cav è di 136,40 a tonnellata”.
“Ma la preoccupazione più grossa – conclude la nota – è che, quando tutto sarà a pieno regime, nel prossimo anno, la spesa potrebbe crescere di circa 2 milioni. Sarebbe opportuno, quindi, avere qualche elemento in più in merito alla previsione del 2017, visto che potrebbe entrare in essere anche la gestione unica di Ato Costa, e anche qualche certezza in più, relativamente a quali tipi di impianto a breve termine saranno realizzati per valorizzare la raccolta differenziata. Come Pd siamo quindi disponibili a sostenere la strategia rifiuti zero ma in un contesto di conti che tornano, soprattutto nel nostro Comune, dove le difficoltà economiche di cittadini e imprese sono ben presenti a tutti, e i conti in “rosso” dell’ente pubblico non consentono passi falsi. Ecco perché non abbiamo potuto approvare il piano, presentato in consiglio comunale”.