
Massimiliano Bindocci (Filcams Cgil Lucca, Versilia e Media Valle) torna oggi (21 maggio) sulla situazione Viareggio porto, con una nota, annunciando la convocazione in prefettura per lunedì (alle 9) per lo stato di agitazione del personale. “La struttura è in condizioni decadenti – commenta – sotto organico è costretta a perdere appetibilità e clientela, si fatica anche a contattare il curatore. Di fatto questo poterebbe comportare non solo perdere risorse, ma anche lavorare male, problemi sulla sicurezza e una perdita del valore della realtà, che rischia di tramutarsi nell’ennesima svendita di un gioiello della città nelle mani dei privati. Una sorta di Principino due”.
La ricetta per scongiurare tutto questo? “Il personale ha chiesto con l’assemblea un incontro al curatore, il sindacato ha cercato di contattarlo, poi ha chiesto al Comune di farsi tramite ma invano.
Da qui la mia richiesta di una convocazione in prefettura. Se non si troveranno delle soluzioni si pensa di scioperare il primo week end di Giugno (ponte del 2): ‘chiudere il porto per non perderlo’ questo sarà lo slogan”.
Le richieste avanzate consistono in: assunzione 1-2 lavoratori stagionali (uno anche 12 mesi) per garantire presidio minimo e godimento ferie e permessi; ripristino antincendio su tutti i pontili; ripristino linea elettrica e illuminazione dei pontili, dove mancante; messa in sicurezza dei pontili, dove necessario; ripristino dei cancelli d’accesso ai pontili, per impedire l’accesso alle persone non autorizzate; acquisto di un gommone motorizzato per effettuare interventi di controllo, ripristino degli ormeggi e dare assistenza alle imbarcazioni in difficoltà di manovra; acquisto di materiale: cime, maniglioni, sagolini da utilizzare per necessità in seguito a mal tempo o incuria; acquisto di una minima divisa lavorativa per il periodo estivo: 3 maglie, 2 pantaloncini e un paio di scarpe ciascuno; acquisto di una cassetta di pronto soccorso (tagli e abrasioni sono all’ordine del giorno per i lavoratori dell’approdo); ripristino tramite sub degli ormeggi mancanti, circa 50, per poter riutilizzare i posti attualmente non fruibili e riposizionare le imbarcazioni ai loro posti. Un preventivo è già stato presentato in ufficio senza però seguito.