Al Museo della Satira i disegni originali del “Marc’Aurelio”

27 maggio 2016 | 11:58
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Al Museo della Satira i disegni originali del “Marc’Aurelio”

Tutti i disegni origianli del Marc’aurelio in mostra al Museo della Satira di Forte dei Marmi. Il Museo ha ricevuto nel 2014 un’importante donazione di opere, il Fondo Giulio Brunner, donato dai familiari (Anna Del Lungo, GianMarino e Francesco Brunner) alla memoria di uno degli ultimi caporedattori del giornale umoristico uscito per la prima volta il 14 marzo 1931; un corpus di 186 disegni satirici originali a firma di vari autori che vi collaborarono come Attalo, Vighi, Castellano, Pipolo, De Seta, Coco, Danilo, Haem, Congiu.

Il titolo del giornale faceva chiaramente riferimento all’imperatore romano, il quale compariva a cavallo sul frontespizio. Dopo il primo cambio di redazione e su invito delle autorità, tale immagine venne sostituita con un mezzobusto dell’imperatore sorridente.
Il giornale, che usciva due volte a settimana, annoverò subito le firme più illustri dell’epoca: Gabriele Galantara, Furio Scarpelli, Age, Attalo, Steno, Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Giovanni Mosca, Mameli Barbara, Cesare Zavattini e molti altri, tra cui tanti che avranno poi successo nel cinema, in teatro e qualche anno più tardi in tv. Nel corso degli anni infatti molti registi e sceneggiatori – in pratica tutti i padri della commedia cinematografica all’italiana – avevano collaborato al giornale umoristico. Tra il 1935 e il 1940 il giornale arrivò a una tiratura che superò le 350.000 copie. La testata sospese le pubblicazioni nel 1943, riprendendole, con alterne vicende, dopo la Liberazione, e fino al 1955, quando venne affidata all’editore fiorentino Corrado Tedeschi, che nominò appunto caporedattore il fiorentino Giulio Brunner; l’avventura cessò definitivamente alla fine degli anni Cinquanta. In mostra tutti i disegni originali del Fondo Brunner e molti numeri del giornale. A corredo un catalogo, che illustrerà la storia del giornale e presenterà tutti i disegni della donazione. Le presentazioni in catalogo saranno firmate da Fabiana De Bellis, nipote del fondatore del giornale Vito de Bellis, nonché studiosa della testata e autrice di un documentario sulla storia del Marc’Aurelio, L’imperatore di carta – che sarà visibile in mostra – e Lorenzo Facchinotti, ricercatore e studioso proprio della storia degli ultimi anni del giornale. Un’Italia ormai lontana, quella che appare dai disegni in mostra, anche se i meno giovani non esiteranno a riconoscere i volti dei longevi politici del Dopoguerra, ma anche un’Italia lieve dove si rideva di battute semplici e che già si preparava agli anni del boom economico.