
Si parlerà dell’odissea giudiziaria vissuta da Massimo Mallegni nella puntata de Il Labirinto – Storie di ordinaria in-giustizia, il programma con Carmelo Abbate, in onda oggi (30 giugno), in seconda serata, su Retequattro. Il caso del sindaco di Pietrasanta è stato inserito all’interno di una puntata dedicata ad un altro caso incredibile, il caso Tortora.
È il 1985: una sentenza trasforma un uomo perbene in un “cinico mercante di morte”. Con questa definizione il Tribunale di Napoli mette il primo sigillo a una clamorosa vicenda giudiziaria. Enzo Tortora è stato appena condannato a 10 anni di reclusione. Il popolare giornalista è trascinato nel fango dalle accuse di tre presunti collaboratori di giustizia. Quando esce, fuori lo aspetta una folla di fotografi, giornalisti e curiosi: la gente lo insulta e gli urla in faccia “ladro”.
La sua foto con le manette ai polsi fa il giro del mondo. Quando Tortora verrà assolto – dopo un autentico calvario giudiziario ed umano – nessuno pagherà. Tortora, amputato di un pezzo di vita, si ammalerà e morirà un anno dopo l’assoluzione.
Al programma partecipano, tra gli altri, anche Emma Bonino, Raffaele Della Valle, Susanna Messaggio, Piero Sansonetti, direttore de Il dubbio.
La seconda parte de Il labirinto è dedicata a Massimo Mallegni, sindaco della cittadina di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Mallegni, inseguito da 51 capi d’imputazione – che nel 2006 gli sono costati 39 giorni di galera e 117 di arresti domiciliari – è stato assolto per 49 reati e tre sono finiti in prescrizione. E l’anno scorso è stato rieletto sindaco per la terza volta. Mallegni racconta la sua storia con la moglie Paola ed il figlio Matteo.