
Un parco geominerario a Valdicastello collegato con percorsi naturalistici e storici da Casa Carducci fino al museo di Sant’Anna di Stazzema. L’amministrazione comunale di Pietrasanta muove i primi passi verso un progetto che prevede, a fianco della messa in sicurezza, il recupero archeologico degli edifici e delle miniere di Valdicastello.
Il sogno è quello di un parco geominerario capace di attrarre nuovi flussi turistici e nuovi interessi nei confronti di uno spazio che necessita di un futuro per preservarne la sua storia ed il suo legame con il territorio. Ne hanno parlato, in un primo incontro interlocutorio il vice sindaco, Daniele Mazzoni e l’assessore all’ambiente, Simone Tartarini ed il direttore delle miniere, Giovanni Santomaro con un gruppo di docenti dell’Università di Pisa. Il gruppo di studiosi, formato da Paolo Castellani (geologo), Cristiana Torti (Dipartimento di civiltà e forme del sapere – settore archeologia industriale), Laura Galoppini (Dipartimento di civiltà e forme del sapere – settore storia medievale), Marco Zuffi (Museo storia naturale – settore zoologia) e Gianni Bedini (Dipartimento di biologia – settore botanica), ha proceduto anche un primo sopralluogo nel sito della ex Edem accompagnati anche da personale degli uffici comunali. “La sicurezza del sito delle ex miniere – spiega Simone Tartarini, assessore all’ambiente – è la priorità. Ma stiamo anche cercando di legare la messa in sicurezza ad un progetto più ampio di trasformazione in quello che è oggi un sito minerario senza futuro in un nuovo polo museale. Il progetto ci consentirebbe di costruire un percorso interdisciplinare tra storia e natura con partenza dalla Casa di Carducci, nel cuore di Valdicastello fino a Sant’Anna di Stazzema passando naturalmente dagli edifici della ex Edem. L’area di Rezzaio è ricchissima di tracce del patrimonio industriale: il progetto è affascinante e suggestivo”. “La priorità resta – precisa Mazzoni – quella della messa in sicurezza dell’area, ma la vera sfida è trasformare un problema in una risorsa. Sono rimasto affascinato dalla bellezza dei luoghi che dovrebbe essere accessibili a tutti. In diverse zone della Toscana le miniere sono diventate una risorsa abbiamo il dovere di percorrere questa strada per creare benessere e nuovi flussi turistici”.