
“Avevamo ragione noi, accusati di essere grillini ignoranti”. Il M5S di Pietrasanta va all’attacco della giunta Mallegni dopo lo stop della Corte di giustizia europea alle proroghe per le concessioni demaniali delle spiagge. “In pratica – sottolineano dal M5S – la Corte dà ragione al 100% ai ‘Grillini ignoranti’ e non poteva essere altrimenti, perché noi chiediamo solo che venga applicato quello che i nostri legislatori avevano già previsto fin dal 1942, con il Codice della navigazione, e che è sempre stato ignorato, quando non stralciato o emendato”.
“Quella di oggi – aggiungono – è una punizione severissima che punisce una politica miope, pavida e indecisa. Dieci anni di ambiguità a caccia di voti hanno prodotto questo risultato. Un risultato che, comunque vada, sarà un insuccesso garantito. Sarà un insuccesso perché la non-gestione della vicenda delle concessioni balneari ha creato una fortissima spaccatura fra chi le spiagge le aveva e chi no. Fra chi ne ha goduto e chi non ha potuto farlo. L’incertezza di questi lunghi anni, fra il recepimento della Direttiva e oggi, ha comunque penalizzato tutto il settore. Non sapremo mai quante imprese non sono partite, quanti investimenti non sono stati fatti, quante nuove attività sono morte sul nascere e quanta economia sia stata bloccata in attesa di sapere che fare. E’ un danno incalcolabile per tutta la collettività”.
“Sono anni – aggiungono i grillini – che si parla di politica del doppio binario, ma il Governo ha preferito temporeggiare e sperare che passasse la nottata. Ma la nottata non poteva passare, perché ci sono delle Direttive da rispettare e la Corte Ue lo ha ribadito. Le direttive non sono il diavolo, sono state create con l’apporto anche dei politici italiani, non scordiamolo. E possono anche essere un’opportunità. Sarebbe anche il caso di capire che i cittadini non sono solo i bagnini, che hanno fatto sentire forte le proprie ragioni, ma anche quelli che bagnini lo vorrebbero diventare ma che in un mercato bloccato non possono entrare. Senza mai dimenticare quelli che vorrebbero una fruizione più libera della spiaggia. Quindi è il caso di rendersi conto che, adesso, il lavoro da fare è un altro: si deve pensare a come applicare la Direttiva Bolkestein nella maniera più giusta ed equilibrata, per far sì che il turismo balneare non ne risenta e per liberare nuove energie positive. Dobbiamo vigilare perché ad essere tutelate siano le micro-imprese familiari, che hanno sempre caratterizzato l’imprenditoria del settore in Italia, evitando la concentrazione di concessioni nelle mani di multi-nazionali o cartelli appositamente creati (dove, fra l’altro, c’è preoccupazione per le possibili infiltrazioni di criminalità organizzata) e dobbiamo avere un occhio di riguardo per quelle attività che favoriscano la sostenibilità ambientale.
La maniera nella quale saranno scritti i bandi è assolutamente decisiva ed essenziale. Ci spiace per tutti quei concessionari che hanno sottoscritto l’atto formale sottopostogli dal sindaco Mallegni, e di cui tanto vanto si è fatto alle varie riunioni di categoria, dove si è anche lanciato nella proposta di un rappresentante politico unico a Roma, che tuteli gli interessi dei concessionari balneari e che risponda direttamente agli iscritti alle varie sigle sindacali del settore. Ha invocato il ritorno al primato della politica e stop ai magistrati che vorrebbero decidere per tutti. Chi dovrebbe essere, questo rappresentante unico, ci sembra forse di intravederlo. Da oggi la proroga al 2020 è nulla, le concessioni in essere sono abusive, ed è bene che il Governo non si inventi altri intrallazzi perché i cittadini non sopporteranno oltre, di sicuro non sono più disposti a pagare onerose procedure di infrazione per tutelare i privilegi di chi è abituato a scriversi le leggi a proprio uso e consumo”.